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lunedì 31 dicembre 2007

Buon 2008 a tutti!

Poche ore ancora, poi finalmente potrò accantonare anche questo schifosissimo anno. Facendo un piccolo bilancio mi accorgo però che di cose belle me ne ha regalate, come la storia con Alessio (il 2 sarebbe stato il nostro anniversario), le persone che ho conosciuto e che mi sono state vicinissime, questa indescrivibile estate, il ritorno di Rossella a Roma, la mia conoscenza con lele, che non smetterò mai di ringraziare abbastanza...
per tutte le volte che mi è stato vicino
che mi ha sopportata
ascoltata
spronata
per tutte le canzoni che mi ha mandato, che mi hanno sempre lasciato qualcosa, anche ora che alcune non le posso proprio più ascoltare :)
E niente, ora devo solo aspettare questo 2008, sperare che sia più positivo e stimolante dei precedenti, farlo diventare "il MIO anno".
Vi lascio i miei migliori auguri...
che questo nuovo anno possa regalarvi un milione di piccole cose, perchè sono esse a farci sorridere e a donarci quegli attimi speciali che poi ci accompagnano, a distanza di anni.
Un bacio a Gianlu che non c'è più, alla mia Ammo, a lele, a Davide che è partito, a Claudio, al mio Stefi che adoro, al mio Animalo:D, a Claudio er cencio, ar busta e ar pasticca che passano dopo a darmi gli auguri (tacci vostra volevo starmene in pigiama!!!), a Kabalino che ogni tanto passa su questo blog, a L'ultima Stanza di Publiweb e a tutti quelli che passeranno di quà.
A presto, e auguri ancora!
Auguri anche al mio Alessio e a Federichino.
Kisssssssssssssssssssssssssssssssss

domenica 30 dicembre 2007

Music when the lights go out

Questa è una di quelle sere in cui ti viene voglia di uscire e andarti a fare quelle 5-6 birrette che manderebbero in ferie i neuroni...Così, tanto per non pensare più, tanto per stare un pò sospesi e in pace con se stessi..tanto per annullarsi e smetterla di pensare a chi s'è scordato di te...Bella storia...Mi sembra di essere tornata a 6 mesi fa, a quando mi dannavo per il Santos della situazione, ma almeno li non avevo avuto modo di abituarmi... E' un pò come continuare a mettere la moca da 2 tazze quando si è da soli a prendere il caffè. Inesorabilmente ne avanza una e non sai mai che farci, se sorseggiarlo per non sprecare nulla, o se gettarlo nel lavandino quando è ancora caldo...E' che magari prima non eri sola a berlo...Ne dovevi preparare 2 di caffè...Io devo abituarmi di nuovo a mettere su la moca piccina, solo per me...o magari decidere di smetterla coi caffè, che oltretutto fanno anche male se ne si abusa...
E io sono una che se non arriva al limite di tutto non sa dire di "no", quindi gli abusi sono all'ordine del giorno...
Abuso di cibo
di caffè bollenti
di sopportazione
di immaginazione
di ricordi
di pazienza
di cose da scrivere che nessuno leggerà
di itinerari tracciati di un posto in cui andrò da sola, per la mia strada..
con gli errori del passato e con quelli che farò da questo momento
coi pensieri di oggi e di domani
col mio voler essere sempre terribilmente complicata..
E quando poi non saprò che fare..
Quando le notti a venire sembreranno non voler finire mai...
Music...
Music when the lights go out....
(quella di Pete)

Fa buon viaggio Da :)

ALeSSanDra

scrive: pensavo volessi andartene senza salutare ;)

D scrive:

no no

ALeSSanDra scrive: insomma, pronto?

D scrive:

un po di ansia e pensieri

D scrive: ma si...pronto :)

ALeSSanDra scrive: uno spazietto per me c'è?:)

D scrive:dove?

D scrive:nei pensieri?

D scrive:quanto sei bella

ALeSSanDra scrive:no, sei te che sei ubriaco ;)

D scrive:però lo dico anche quando sto lucido...;)

D scrive:senti spengi la cam che forse è mejo

D scrive:primo che me ne esco co qualche cappellata

ALeSSanDra scrive:ma vaaaaaa :)

D scrive:sto cotto

ALeSSanDra scrive:ma tranquillo Da

D scrive:no no sto a di davvero

D scrive:se mi prendono i 5 secondi

D scrive:è la fine

ALeSSanDra scrive:vuoi che chiudo? :)

D scrive:e con te nn voglio fa cazzate

ALeSSanDra scrive:Da!

ALeSSanDra scrive:portati il caffè!

ALeSSanDra scrive:cosi quando lo bevi me pensi;)

D scrive:heheheh

D scrive:avoglia

D scrive:cmq

D scrive:io te penso

D scrive:spesso

ALeSSanDra scrive:ma va...

D scrive:non sei na cojona

D scrive:sopratutto

D scrive:e so rare de sti tempi

ALeSSanDra scrive: Fa buon viaggio:)

sabato 29 dicembre 2007

Like a friend: Pulp

Don't bother saying you're sorry.
Why don't you come in?
Smoke all my cigarettes - againe.
Every time I get no further.
How long has it been?
Come on in now,
Wipe your feet on my dreams.

You take up my time,
Like some cheap magazine,
When I could have been learning something.
Oh well, you know what I mean.

I've done this before.
And I will do it again.
Come on and kill me baby,
While you smile like a friend.
And I'll come running,
Just to do it again.

You are the last drink I never should drunk.
You are the body hidden in the trunk.

You are the habit I can't seem to kick.
You are my secrets on the front page every week.
You are the car I never should have bought.
You are the train I never should have caught.
You are the cut that makes me hide my face.
You are the party that makes me feel my age.

Like a car crash I can see but I just can't avoid.
Like a plane I've been told I never should board.
Like a film that's so bad but I've gotta stay til the end.
Let me tell you now,
It's lucky for you that we're friends

giovedì 27 dicembre 2007

W il Natale -.-


Finalmente il 27...
Del Natale più triste in assoluto che io abbia passato non rimane che il ricordo. La vigilia l'abbiamo trascorsa da me, con mia madre che svariati giorni prima aveva già sistemato tutto al posto giusto, dagli addobbi alle noccioline, con la solita cura maniacale che la contraddistingue da qualsiasi essere vivente. E' stata davvero fenomenale, quasi c'era riuscita a farmi credere che era festa :)
A un certo punto, poverina, mi fa "Controlla...Mi pare non manchi niente, vero? C'è tutto dove deve essere"
Tutto...tranne suo padre...
Suo padre seduto al lato sinistro del camino che si scalda le mani e ci guarda mentre sistemiamo le cose in tavola...
Insomma, la Vigilia l'abbiamo trascorsa con la famiglia del ragazzo di mia sorella e (ORRORE) il giorno dopo siamo stati da loro... -.-
Apparte la cucina impostata sul crudo andante...la compagnia non proprio ottimale e il mio stato d'animo non proprio alle stelle....Ecco, ho combinato un casino...
Il bello di quell'attico è che è ubicato esattamente a 40m da Piazza Navona ed offre un panorama inimmaginabile. Pagherei oro per averne uno simile, anche se le mattonelle traballano sotto ai piedi e se ogni tanto capita di dare una capocciata ai muri troppo bassi :)
Avevo il Chiostro del Bramante a pochi metri, la Chiesa di S.M. della Pace li accanto...quasi a poterli sfiorare con le dita...Ho indossato la giacca e sono scesa.
Faceva un freddo cane, la Piazza era piena di gente, di bancarelle di Befane e tiri a segno, di cinesi coi loro banchetti e venditori di ciambelle, il solito ragazzo che suona la chitarra e madri coi tacchi e passeggini al seguito...
Mi sono chiesta cosa aveva provato Gogol' la prima volta che aveva messo piede li...se aveva mangiato tutto con gli occhi come avevo fatto io, se aveva proseguito distratto verso la sua alcova di Trastevere, se uno spettacolo del genere gli aveva portato a galla qualche ricordo del passato...:)
Mi sono anche data della scema da sola, perchè alle soglie del 2008 penso di essere rimasta l'unica scema che invece di fermarsi a comprare qualcosa, ha pensato a Gogol'. E' stata la passeggiata più strana che ho fatto, con Road to Nowhere nelle orecchie e uno strano senso di benessere, di familiarità...
Erano anni che non tornavo li...Mio padre mi ci portava sempre, per la Befana...Mi metteva sulle spalle e mi faceva fare il giro della Piazza, mentre mia madre sistemava mia sorella Daniela nel passeggino...
E poi di corsa a comprare la Mela Stregata o lo zucchero filato, accompagnati dal vociare dei venditori, da un Babbo Natale che insisteva per fare la fotografia, dal ritrattista squattrinato che faceva le caricature al turista di passaggio...:)
Quanti bei ricordi eh? E improvvisamente un pizzico di malinconia. Ho chiamato Saso ma aveva il cel spento...e ho composto il numero di Alessio...Per gli auguri di Natale, ripetevo tra me e me...
Gli ho chiesto se gli andava di raggiungermi per un caffè, anche se era quasi ora di cena e non c'era un parcheggio nel raggio di 3 km...
Abbiamo passato la serata nei dintorni, nel bar dell'angolo per un caffè corretto con la Sambuca, poi tra le varie bancarelle, senza dirci granchè. Abbiamo girato come scemi silenti, guardandoci di tanto in tanto, come se fosse normale essere li, in quel contesto, io e lui... Ci siamo fermati ad ascoltare il tipo che suonava Stairway to Heaven, poi Tears in Heaven, e mi sono domandata se era proprio del tutto casuale che la parola Heaven fosse comparsa così, 3 volte, quella sera...perchè io stavo maledettamente bene li, li con Ale in quel posto fantastico fatto di luci violente e caos, fatto di silenzio e di grida, di tutto e niente allo stesso posto...E di nuovo mi sono chiesta a bassa voce se avevo fatto la cosa giusta...e ancora una volta la risposta s'è persa nell'etere prima che io sia riuscita ad ascoltarla...Mi sa che io e Ale siamo di quelle persone che quando stanno insieme si odiano, per poi rimpiangersi quando si perdono...E noi, tuttavia, non ci siamo mai persi del tutto...Forse perchè è l'unico che mi da delle certezze, quelle certezze di cui ho sempre costantemente bisogno...O forse perchè anche se è finita, ci tengo ancora molto a lui...Una lunga camminata, uno zucchero filato quasi d'obbligo, un paio di sigarette fumate tra la folla, poi il ritorno a casa...lentissimo, inesorabile... :)
E' stato bello, sono stata bene, anche se ora sono confusa come non mai...

venerdì 21 dicembre 2007

il pesante rumore del silenzio...

Qualcuno una volta mi ha detto che nella vita non si cambia, al limite si capisce. Io sono riuscita a non fare nessuna delle due cose, e ciò che mi rammarica è il perseverare in ciò che è più deleterio per me...
Ti ho disegnato proprio bene, nella mia testa piena di spicci, talmente bene che mi sono fatta i complimenti da sola...con tutte le qualità che cercavo nelle persone, coi difetti che mi hanno sempre fatto sorridere...con la pazienza e la costanza di chi mi vuole bene...Ti ho disegnato con tutte le parole che ho letto e sentito, con quelle che speravo di udire in un futuro non troppo lontano, con tutti i momenti belli che mi hai regalato e con quelli che avremmo potuto passare insieme..Ne è uscito fuori un capolavoro, di quelli da perderci la testa, di quelli che staresti ore in contemplazione totale, sentendoti anche realizzata di quella vista...Finchè ti guardi in torno e ti accorgi che sei solo...che potevi morire nell'inosservanza totale...e allora ti rendi conto, ascoltando il rumore del silenzio, che tra le mani non hai che l'ennesimo foglio da accartocciare...
Peccato...
peccato davvero...

mercoledì 19 dicembre 2007

Gianna Nannini: Suicidio d'amore

Lascia che sia la sera a spargersi nei viali
Mentre mi volto indietro e svuoto la valigia
Rimangono i capelli, le punte fragili
E gli occhi rossi rossi contro vento

Angelo mio saltiamo
in fondo al buio andiamo
cadendo giù per sempre liberi

Angelo mio saltiamo
Spaccami il cuore piano
Portami ovunque senza andare via
Basterà

Abbracciami
niente ci può sciogliere
Ancora i tuoi sospiri le notti a ridere

Lascia che sia la sera a farci illudere
Prima che passi questa notte invano

Angelo mio saltiamo
In fondo al buio andiamo
Cadendo giù per sempre liberi

Amore mio ti amo
Spaccami il cuore piano
Solo uno sguardo prima di andar via

Basterà

Abbracciami
Ci troverà la sera
Ci troverà la sera
Ci troverà insieme

lunedì 17 dicembre 2007

va beh...

Cambio di template per dare un tocco natalizio a questo blog, ma anche perchè non c'era più motivo di tenere l'altro... L'avevo messo perchè mi piaceva l'idea, mi faceva venire in mente belle cose in un periodo decisamente felice e pieno di aspettative. Ora non m'aspetto più nulla...e forse è questo il segreto per non stare male inutilmente, chissà...
Sono un pò senza parole...

domenica 16 dicembre 2007

A mio fratello Gianlu


M'ero messa a letto e non riuscivo a dormire,
ho iniziato a pensare ed ora eccomi di nuovo davanti a questo insulso monitor...
Tu mi manchi
Mi manchi da morire
e mi sei lontano anni luce...
cosi lontano che sembra quasi che non esisti più...
Mi chiedo se sarà sempre cosi, o se nel tempo riuscirò a non stare più da cani ogni volta che i ricordi di noi due mi torneranno in mente...
Boh, dicono che il tempo aiuta...
evidentemente in questi 5 anni ha avuto altro da fare...
Notte tesoro
Riposa in pace

sabato 15 dicembre 2007

L'eterno mascolino

Stamattina rileggevo alcuni appunti di letteratura russa, a proposito dello scrittore Ivanov e di Block, che pare si intrattenessero in frequenti menages a troi con la consorte del primo, se non erro. Ecco, questa donna è stata definita da molti L'Eterno Feminino. Fonte di ispirazione, musa dell'arte ecc ecc. Mi sono chiesta...ma esiste un corrispettivo maschile? Uno che ecco, racchiuda in se proprio l'essenza dell'essere uomo...? (Uomo, non FINOCCHIO!)

Io non sono mai stata una attratta dai tipi palestratissimi (lele prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr, la ammo può confermare ;) )anzi, purtroppo mi infatuo facilmente di personaggi ne belli ne altro, nemmeno il minimo sindacale in fatto di decenza. Fatto sta che una mattina di qualche annetto fa ho posato lo sguardo su un cartellone pubblicitario alla stazione Termini e sono rimasta folgorata. Ero ovviamente diretta al Mc Donald's con la mia sporca coscienza Rossella, la quale m'ha guardata, ha alzato gli occhi a quel modello di Armani e mi ha detto in maniera pacata e composta : " Oggesù! E questo da dove esce fuori??? oO Ma ci vedo male io o questo è proprio strabono all'ennesima potenza??"
Siamo rimaste come due sceme in contemplazione, e la nostra fame di Big Mac si è trasformata in altri altrettanto noti appetiti. Giorni dopo sulla mia Bibbia, al secolo Cosmopolitan compariva la foto del 27enne Bruno Santos, che tutt'ora, ecco...è il mio Eterno Mascolino, nel senso che è esattamente il mio ideale di uomo, quello con cui sarei disposta a fare immediatamente 6-7 bambini:D
E non dico fisicamente, nel senso che a me piace proprio dal collo in su! Sarà che per me l'uomo deve essere moro e dotato di labbra carnose, boh, non lo so. So solo che poche persone (una) m'hanno attratto a sti livelli, ma per motivi di decenza personale non posso mettere le foto sul mio blog, quindi ci dovremmo "accontentare"..
E poi la Sore m'ha dato il suo benestare :D per tanto procedo. Fatemi sapere che ne pensate eh!
Buona visione girls!

venerdì 14 dicembre 2007

Venedikt Erofeev: tra Mosca e Petuskì (Mosca sulla Vodka)

L'autore:
Venedikt Erofeev nasce nel 1939 oltre il Circolo Polare Artico, nella penisola di Kola, in un villaggio sperduto e in epoca Staliniana. Si hanno poche notizie in riguardo alla sua esistenza dissipata dall'alcool.Nel 1946 suo padre viene arrestato e sua madre lo abbandona in un orfanotrofio (gesto purtroppo assai diffuso in quel periodo). Si rivela ben presto uno studente straordinario e per tale motivo viene inviato all'Università di Mosca. In breve ne viene espulso per cattivo comportamento. Diventa un uomo al di fuori della società, un borderline, beve e frequenta emarginati sociali.Nel 1966 conosce e sposa Valentina Zimakòva che lo renderà padre di un figlio che porterà il suo stesso nome: Venedikt. In seguito si infatua di Julia Rùnova, che diventa una vera e propria ossessione. Si alterna tra due cittadine nei pressi di Mosca per dividersi tra le due donne. In questo spazio matura l'idea del romanzo, che termina nel '69.
E' un uomo sdoppiato dalle visioni dell'alcool e di se. Lavora come posatore di cavi ed ha avuto la capacità di dissipare un talento straordinario. Muore di cancro alla gola nel 1990, si dice di lui che fosse un uomo bellissimo.

Opera:
L'opera si presenta sotto forma di viaggio, con il protagonista che è l'autore stesso, il quale si pone una missione che fallisce. Il finale è drammatico: egli viene ucciso con violenza inaudita, colpito alla gola, stessa parte del corpo affetta dal cancro che determinerà la morte dello scrittore.

Trama:
1: Ricerca infruttuosa di alcoolici e colloqui con gli angeli, prima di salire sul treno.
2: Prima ubriacatura in treno e flash-back autobiografici che consentono la presentazione del protagonista.
3: Chiacchierata sul treno e sbronza coi compagni di viaggio.
4: Incontro col controllore Semjonič.
5: Il sogno, incubo e delirio, parodia della Rivoluzione.
6: Delirium tremens: annullamento psichico e allucinazioni cui seguono dialoghi con creature infernali ( satana e la sfinge).
7: Il protagonista arriva a destinazione con la consapevolezza di aver fallito la sua missione, fugge e viene ucciso con violenza inaudita.

Il Protagonista:
Porta il nome dell'autore: Venedikt. E' un'unità tra autore ed eroe per tenere il lettore in una condizione di ambiguità. E'un alcoolizzato in crisi d'astinenza, che cerca da bere nella stazione di Kursk. Nomina il Cremlino e compie un atto di irriverenza totale, poichè esso è considerato il cuore della Russia ed il protagonista dice di non averlo mai visto. La sua missione consiste nell'arrivare a Petuskì, dove lo attendono il figlio e una giovane donna. ( In realtà il figlio è dell'altra donna, sua moglie Valentina). Questo luogo è l'utopia, uno stato di benessere in quanto bevono tutti. Lo descrive utilizzando parole tratte dal Cantico dei Cantici.
Il linguaggio che usa è:
a: quello degli ubriachi (bassezze e turpiloqui)
b: quello biblico.
Venedikt è un uomo che cerca costantemente da bere. Sale sul treno e si guarda intorno; sente la voce meccanica che informa i passeggeri delle stazioni (Richiamo alle stazioni del "Viaggio da S. Pietroburgo a Mosca" di Radiščev). Beve e sotto l'effetto dell'alcool parla del suo ex lavoro come posatore di cavi.
Utilizza un tono sacro, elevato per descrivere bassezze compiute ed ubriacature. Non nomina in nessun caso la società ed il potere sovietico per non dare loro credito. Li descrive, ridicolizzandoli, in modo implicito. Per gli stessi motivi non cita i grandi della Rivoluzione, anche se utilizza delle frasi di Lenin nel suo sogno-parodia della Rivoluzione stessa.
L'opera è una satira potente, eppure esprime molta tenerezza quando il protagonista parla del suo bambino. La sua donna è descritta come Madonna e Puttana. I suoi compagni di viaggio sono ubriaconi al suo pari e i dialoghi che ne seguono sconfinano nel demenziale. La forza distruttiva della Russia è descritta in modo grottesco: le persone bevono per via della miseria e sono mostrate dall'autore in totale sincerità come antisemiti e razzisti.

Morale:
Un uomo che vive e scrive al di fuori degli schemi sociali precostituiti ha un solo destino: quello di morire.

Il Diavolo e L'acquavite: quel viaggio Moskvà-Petuskì
(M. Colucci)

Ciò che emerge dall'opera è una particolare forma di comicità rappresentata dalla società in cui il protagonista vive e di cui si fa beffe.
E' una satira politica fatta a soese del regime e della sua ideologia.
Il protagonista non è credibile in quanto ubriaco, eppure dice cose vere e credibili proprio quando è sotto l'effetto dell'alcool.
Ricorrenza del numero 4 e dei suoi multipli:
4: le settimane in cui ha lavorato come posatore di cavi.
40: beve per 40 giorni di seguito e resta astemio per 4.
400: i grammi di vodka che vuole bere dopo il licenziamento.
4: i suoi ex compagni di stanza.
4: i suoi assassini.
Ricorrenza del numero 13:
13: i sorsi di vodka che beve in treno
13: il viaggio si compie nella 13° settimana, poichè 12 settimane prima aveva conosciuto la giovane ragazza di Petuskì
13: numero delle pipe che fuma prima di inviare il suo secondo saggio alla Revue de Paris.
Venedikt è un alcoolista malato nell'animo, un incompreso, una sorta di "Uomo del Sottosuolo" dostoevskijano per via di:

  • odio verso il materialismo.
  • crudezza con cui si dedica alla descrizione dei particolari.
  • rapporto negativo con la società in cui è costretto a vivere.
  • solitudine.

Mette in discussione il potere che si è instaurato in Russia dal 1917, parlando del Cremlino. Asserisce di non averlo mai visto e viene ucciso nei paraggi dopo averlo osservato. Inveisce contro il regime Sovietico che ha reso la Russia un inferno. Da buon alcoolista il suo argomento preferito è la vodka.Attraverso tale bevanda rivisita la storia della moderna cultura Europea, ritrovandola nelle vite di Goethe, Gogol' e Musòrgskij. La vodka è il segno del suo personaggio, il mezzo che gli permette l'alienazione totale dal mondo. Il viaggio rappresenta l'essenza della vita, pone l'uomo davanti a delle prove, può salvarlo o portarlo alla perdizione. Per Venja (diminutivo di Venedikt) esso è il frutto di una lotta tra il cuore (che gli consiglia di bere e partire) e la ragione (che gli consiglia di non bere e di restare a casa) scaturita in seguito al licenziamento e quindi cela un tentativo di trovare altrove la salvezza.

A Petuskì, identificata col paradiso, lo aspettano:

  • un bambino, suo figlio, per cui prova affetto ("Quando tu non ci sei io sono completamente solo") e a cui porta dei regali.
  • una donna, conosciuta 12 settimane prima, che appare in chiave erotica e descritta contemporaneamente come madonna e come puttana.

Petuskì è la patria dell'amore paterno, per il bambino, ed erotico per la donna. Durante il tragitto conosce dei personaggi suoi simili: ubriaconi mentecatti. Colloquia con essi e si ubriacano insieme. Quando anche il controllore scende dal treno si ritrova completamente solo. Sotto gli effetti dell'alcool vive una sua Rivoluzione, che non si priva di villaggi, di delegati ne di tesi ideologiche (Parodia delle Tesi di Lenin), addirittura dichiara guerra alla Norvegia, rifacendo e distruggendo il mito ideologico della Rivoluzione d'Ottobre. Improvvisamente si accorge che Petuskì è troppo lontana e sospetta di andare nella direzione contraria. Il buio, nascosto dietro al suo finestrino, conferma la sua ipotesi (Buio= presagio di catastrofe). Si ritrova al punto di partenza (Il potere è più forte di ogni sogno di evasione). Non arriva a destinazione perchè quel luogo è utopia e viene punito per aver intrapreso il viaggio. Quattro individui lo seguono ed egli prova la disperazione della solitudine (espressa attraverso il linguaggio Biblico: "Signore, perchè mi hai abbandonato?").

Erofeev attinge alla simbologia biblica e alla letteratura del dissenso:

  • "La Gelata": Sinjavskij
  • "Il Maestro e Margherita" : Bulgakov

Lo scopo è combattere il totalitarismo con fenomeni di cui per principio esso è costretto a negarne l'esistenza.Bulgakov si serve del diavolo Woland per smascherare i vizi e le corruzioni dei Moscoviti; Erofeev ridicolizza la società ed il sistena con qualcosa a parimerito astratta: l'estasi visionaria concessa dall'alcool.

Il diavolo e la vodka sono due prodotti popolari russi, il primo è frutto della superstizione, l'altro è un vero prodotto economico. Il potere si libera dei personaggi scomodi e delle loro azioni utilizzando la forza:

  • Bulgakov: Il Maestro viene ricoverato in un manicomio
  • Erofeev : Venedikt viene assassinato.

Io, insegnante di letteratura russa!

Da oggi, ogni settimana pubblicherò un post su un racconto di letteratura russa e relative note sull'autore, con lo scopo di contagiarvi e di farvi apprezzare quanto c'è di buono nelle penne di questi scrittori, boicottati e volutamente snobbati dalla letteratura commerciale per via della loro assoluta genialità e diversità.
Inizierò ogni post con la prima e l'ultima frase del testo preso in esame, che secondo me racchiudono l'intera essenza dell'opera, aggiungendo quando possibile gli appunti presi durante le lezioni di letteratura, la mia vera ed unica passione, quella che non mi ha mai abbandonato e che spero possiate apprezzare. Spero vogliate aiutarmi in questa follia, magari segnalandomi qualche testo da commentare, lo farò con estremo piacere, soprattutto se non è ancora entrato nella mia biblioteca :D
Dedicherò una tag ad ogni autore, in modo da facilitare la lettura ai pochi disgraziati che si imbatteranno in queste pagine e in modo tale da chiarirmi le idee, e in questo momento, Dio se ne ho bisogno...
Inizio eh:D
Non osate fermarmi!!!

a Piter...




Ieri sera ho chiacchierato con un ragazzo di msn tornato da San Pietroburgo. Ho scoperto che siamo stati "vittime" dello stesso studentato di Kapitanskaja Uliza, ci siamo raccontati un pò avventure e situazioni non proprio da ridere, che ci sono capitate in questa città che io odio ed amo nello stesso tempo. E' stato bello...ricordi e malinconia, voglia di tornare, magari non da sola, magari senza spicci che suonano in testa...Ho pensato che mi piacerebbe tornarci con te Cla...e lo scrivo che tanto non lo leggerai mai :)
Si, ho voglia di portarti la...
Vorrei che tu vedessi il Nevskij Prospekt coi miei occhi, con gli stessi pensieri che ci hanno camminato sopra mentre divoravo le pagine dei racconti di Gogol'..e poi vorrei portarti in quel bar futurista dove per la prima volta ho bevuto il thè nero fatto col samovar :) Vorrei farti vedere Sennaja Plòshad', la casa di Raskol'nikov su cui ho scritto il mio nome, il negozio dei Piroghi all'angolo...Vorrei raccontarti con una passeggiata Delitto e Castigo, anche se ho letto l'edizione della BUR, così pessima che io stessa l'avrei tradotto meglio...Vorrei che tu potessi sentire quell'odore di nuovo e di marcio, osservare la neve gialla e fradicia, alla Dostoevskij...Mi piacerebbe portarti sul Golfo di Finlandia e dirti che ne so..."guarda che figata, era la prima cosa che vedevo da sveglia al mattino, quando nonostante il freddo polare mi alzavo a fumare e aprivo le persiane della cucina...Guarda le luci delle prime navi che arrivano, senti la brezza che mi scompigliava i capelli, osserva quella striscia di terra col vuoto sotto...sono stata brava, non sono caduta di sotto..." Già...mi piacerebbe moltissimo tornarci con te...nella mia Piter che ti prende e ti avvolge nella sua morsa gelata, che ti accompagna ovunque con la sua pioggerella fitta, che ti confonde e ti fa sentire solo e poi ti abbraccia quando meno te l'aspetti, col riverbero delle sue mille cupole dorate che sembrano dormire...Mi piacerebbe vedere le espressioni che faresti in cima all'Isaakievskij Sabor, col vento in faccia e uno scorcio di città sotto che sa un pò di Roma...Forse non mi sentirei di nuovo così piccola e inutile lassù...o forse resterei ammaliata alla stessa maniera, se non di più...Mi piacerebbe farti vedere le strade immense e trafficate da una Marshrutka in corsa per poi fermarci ai Giardini d'Estate e vedere da li i ponti che la notte si alzano per far attraccare le navi, coi giochi d'acqua della Nevà, con l'Ermitage che si innalza maestoso alle spalle e i palazzi immensi di cui sembra siano state costruite solo le facciate e nulla più...Mi chiedo se ti piacerebbe, se ci arriveremmo a fare una mattata del genere, che io ho una paura matta che restino solo parole, che tutto si trasformi in un racconto evanescente e mai accaduto, che tutto diventi come San Pietroburgo...qualcosa di grande che si può solo ricordare con un pò di nostalgia e rimpianto, qualcosa che era a portata di mano e che non sono riuscita a capire e a vivere come avrei desiderato...

domenica 9 dicembre 2007

Siamo solo ai primi passi di una corsa senza meta...

Era una frase di una canzone dei Gemelli Diversi...mi regalarono il cd svariati anni fa quelli della mia classe...e oggi come non mai mi torna in mente e mi ossessiona. Ho un nodo alla gola di quelli pesanti da mandare giù, mi sento amareggiata e rammaricata in maniera sempre più esponenziale ormai...Il tempo passa e io speravo le cose tornassero apposto da se, che questo sciocco momento no-sense svanisse per far posto a quegli attimi particolari che mi avevano regalato tante belle cose. Purtroppo mi rendo conto che non si trattava che dell'impatto iniziale, e ora mi sento come una ragazzina che ha scartato un pacco gigante e dalla carta bellissima, per trovarci dentro un regalo che non le piace affatto...
E non c'è Babbo Natale che possa cambiare la situazione...
Me ne sono accorta prima parlando con Davide e rileggendo la mail di Alessio...Dove cazzo sono finiti tutti quei momenti, quelle parole, quei stupidi gesti che mi facevano sentire speciale?
Forse non ci sono mai stati e ho sbagliato tutto ancora una volta...
Segno che dalla vita non si impara mai, al limite si accetta, dopo...
Dopo quando le cose non ci sono più e i ricordi pesano un pò meno, quando altre persone subentrano per darti quello che speravi di trovare altrove...E non è uno stupido capriccio, ma l'accettazione di quanto vedo...anzi, di quanto non vedo e non sento e non percepisco in questo istante...e ancora una volta, la cosa che fa più male, è che io ci sto male veramente...Comunque, visto che non importa a nessuno, visto che queste parole moriranno qui e che non mi aiuteranno di certo a star meglio, cambio discorso.
Domani parto per Milano, lunedi mi operano finalmente e spero di tornare a casa il prima possibile.
Ho davvero voglia di lasciarmi questa storia alle spalle...
Un grazie di cuore a tutte le persone che in un modo o nell'altro mi sono vicine e mi supportano ( e sopportano ) continuamente, e per una persona sempre alla ricerca di conferme come me, questo è davvero il massimo che si possa desiderare :)
Un bacio alla mia ammo, alla mia sore, a lele e al mio faggiano in modo particolare.
Vi voglio bene, sul serio

I ragazzi migliori sono sempre gli Ex (ovviamente quando diventano ex)

Oggetto:
Ti amo Ale...‏
Da:
alessio nero

Inviato:
sabato 8 dicembre 2007 20.26.51
A:
lullaby


Sai cosa mi manca di te?
Te.
E' strano come provo a ripetermi tutti i giorni che è finita, per poi non crederci. Non ci credo e non ci voglio credere, anche se i fatti poi mi dimostrano il contrario. Ale mi manchi, ti giuro. E' proprio una sensazione strana, di quelle che non vorresti mai provare in vita tua, di quelle che senti che hai la forza di spaccare il mondo...poi ti guardi intorno e ti senti impotente...perchè non posso tornare con te.E mi fa male, perchè sei stata e sarai sempre una persona importante per me.Così importante che ti cerco ancora e porto ancora le tue foto con me. Forse sono un po patetico, ma che ci posso fare?So che presto ti dovrai operare...me l'ha detto Alessandro stamattina, ho provato a chiamarti 200 volte ma m'hanno detto che ti sentivi poco bene e dormivi. Se vuoi parto con te piccola...basta una parola lo sai. Basta che dici A e io corro, per qualsiasi cosa ti dovesse servire. Lo sai che per te ci sono sempre, anche se probabilmente avrai altre 3000 persone che non ti lascerebbero sola un secondo. La differenza sta solo nel fatto che loro ti adorano...e io un pò di più...Resti sempre la mia piccola, anche se non stiamo più insieme, anche se non sei più mia. Io ti amo lo stesso, non puoi condannarmi per questo. Te non sai quanto mi sono trattenuto quando hai fatto l'incidente...Mi sò sentito morire a non poter fare niente per te, e manco potevo spaccare la faccia a quel coglione che ti ha ridotta in quello stato. ALe ti faccio un grande in bocca al lupo, sono con te piccina, oggi e sempre.
Alessio

giovedì 6 dicembre 2007

La famiglia si allarga

Stamattina l'ortopedico mi ha consigliato di sottopormi ad intervento chirurgico per risolvere il problema alla gamba. Gli ho detto che volevo prendermi un paio di giorni per pensarci, in realtà ho chiamato subito mio cugino Riccardo e domani sera saprò se può operarmi lui. Preferisco così, anche per evitare che Alessio e Saso piantino baracca fuori dalla mia porta. Non sono affatto spaventata per l'intervento, il medico mi ha assicurato che non è affatto complicato e che sia la degenza, sia la fisioterapia saranno brevissime. In conclusione, spero questa sia l'ultima settimana che le mie chiappe trascorrono sulla sedia a rotelle. Ho voglia di stare in piedi, prendere le cose da sola senza dover chiedere a nessuno...Ho voglia di una doccia lunghissima e di prendere in braccio i miei nipoti...di andare a comprare le sigarette da sola...di riprendere la normalità. E ora la bella notizia. Mia cugina Angela, quella che si è sposata il 6 ottobre è incinta:)))
Ci ha telefonato prima per dircelo e ovviamente voleva sapere se il suo bouquet m'aveva portato fortuna. Uh! -.- Non sa quanta:D
Io da buona scaramantica una grattatina me la sono data, che dite, ho fatto male? In fondo, dal giorno del suo matrimonio, sono successe solo cosine quali l'inizio del mio sabbatico e l'incidente...
Ora vado a spararmi l'antidolorifico. Spero di poter aggiornare presto, ciao a tutti


P.s: Fà buon viaggio tesorììììììììììììììììììììììììììììììììììììì
Kisssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss

P.p.s:Non sono successe solo cose spiacevoli, in riferimento a prima...:)
Ti adoro Clà :)
Bacio a tutti e soprattutto a lele che mi ha mandato l'ennesima canzone stupenda :)

martedì 4 dicembre 2007

Se noi donne siamo delle allocche è colpa di Perrault.
(Per i non addetti ai lavori, parlo di Charles Perrault, colui che scrisse fiabe quali La bella addormentata nel bosco, Biancaneve, Cenerentola e cazzate varie. Cmq per maggiori informazioni, siccome sono una russista e non studio letteratura francese, consultare il sito http://www.wikipedia.org/)
Esatto, colpa sua, e ovviamente delle nostre mamme che ci hanno plagiate per anni coi suoi racconti, inculcandoci in testa il mito del "Principe Azzurro". Chiariamoci, il regale in questione non esiste, è come El Dorado. Tutti l'hanno cercata per secoli, hanno organizzato spedizioni per poi accorgersi che non esiste...eppure continuano segretamente le ricerche.(Personalmente io ho smesso di setacciare quando mi sono accorta che il suo antagonista, il famigerato Uomo Nero era decisamente meglio, poi si sa, andare sempre a cavallo alle lunghe genera impotenza).Perchè noi ci VOGLIAMO credere, il che è diverso dal credere fine a se stesso. Noi abbiamo estremamente bisogno di vedere nel nostro uomo o presunto tale le caratteristiche dei protagonisti delle fiabe di Perrault.
Prendiamo Cenerentola, fiaba di una sfigata che è costretta a fare le pulizie in casa sua perchè le sue sorelle sono troppo indaffarate. Come amici topi e canarini che la svegliano al mattino, vita insulsa e trasparente fin quando, toh, un ballo! E non ha ne scarpe e ne vestito (guarda caso come noi, anche se abbiamo l'armadio pieno). Poi arriva la maga che la fa diventare una dea e la fa scarrozzare a Palazzo, dove l'Azzurro in questione si innamora di lei e vissero felici e contenti. Apparte che un piede da Cenerentola forse ce l'ha solo la Ammo...Dove si comprano le scarpe di cristallo? Ma sai che dolore?? Ma visto che ci dovevamo sognare sopra, non erano meglio un paio di Manolo? Ma parliamo del Principe...Biondo, occhi azzurri, ricco da far schifo, gentilissimo e amante del ballo..ed etero?? Ma dai, non ci crede nessuno -.- O che dire di quello della Bella Addormentata? Si innamora di lei, sconfigge draghi e strega malvagia e la va addirittura a svegliare da un incantesimo. Ovviamente anche lui bello e ricco da far schifo, talmente monogamo che sparisce di scena fin quando lei è libera dal sortilegio, poi la sposa ecc ecc. La domanda è...Dove cazzo stanno sti principi mentre le signorine in questione sono prigioniere delle loro pippe mentali-stregonerie?
A palazzo a prendere lezioni di salsa?
No...sono in giro a cazzeggiare coi loro amici peniferi, ovviamente dello stesso spessore cerebrale. Escono la sera, vanno a fare i cretini in giro e a rimorchiare la prima disponibile...tanto le cretine li aspettano per mesi, in fase adorante, manco avessero davanti Mr.Figone 2007.
Perchè? Perchè non si imbellettano e vanno a rimorchiare anche loro, nell'attesa di essere cercate, chiamate, trovate?
Perchè se ne stanno a casa a svuotare vasetti di Nutella pensando a tutte le frasi carine usate per intortarle?
Colpa dell'amore eterno, dell'alone mistico di cui li abbiamo circondati, dopo appunto, anni di plagio fiabesco. Non potevano lasciarci giocare con le Micro Machines pure a noi??
Quante fregature avremmo evitato se Perrault fosse stato, che ne so, minatore? Avrebbe avuto lo stesso tutto quel tempo per scrivere minchiate che per secoli sono servite solo a rendere mansuete delle donne incazzate? E cosa sarebbe stato di quelle storie, se Perrault fosse stata donna? Sai che bello leggere a una bambina del Bell' Addormentato nel Bosco, il Tontolomeo che campa a pugnette aspettando che la principessa figa si ricordi di lui, tra una giornata di Shopping e l'altra ;)
Forse è ora che qualcuno lo scriva questo racconto bellissimo...

lunedì 3 dicembre 2007

Prima, avendo ben poco da fare, ho dato un'occhiata alle cianfrusaglie che ho accumulato sulle mie mensole e mi sono un pò vergognata di esistere, che nemmeno una teenager le tiene in quel modo. E' che io non butto mai nulla ed ho il maledetto vizio di poggiare le cose sul primo angolino di scaffale libero, riproponendomi poi di trovare una collocazione migliore...Solo che questa cosa puntualmente non avviene, per lo meno fin quando non mi cade qualcosa addosso, quindi potete ben immaginare quale caos regna nella mia stanza...
Nulla di ciò che mi appartiene sembra avere un ordine logico, ne per disposizione, ne per utilità, proprio come i ricordi.
Uno non è che ce li ha per qualche motivo in particolare...li possiede e basta, accumulati qua e là, pieni di polvere o nuovi di zecca, poggiati ad altri ricordi, senza un filo conduttore che dia loro un senso. E ogni tanto vengono fuori, magari guardando un biglietto, una foto, un orecchino comprato in vacanza...la tazza di secoli e secoli fa...un bouquet preso per sfiga a un matrimonio, una persona conosciuta la sera dopo...:)
Ed emozioni si susseguono in modo instabile...Io e le mie cose, come l'Ulysse di Joyce, un viaggio lungo il vissuto e il desiderato, nei confini del mio mondo fatto a mensole...

Giuro, se i miei vicini non smettono di provare i Jethro T. li prendo a sassate! Sono ore che suonano lo stesso pezzo e io ho i nervi troppo tesi per poterli sopportare oltre...Oltetutto la prog la detesto.
No, oggi nessun pezzo che ascolto mi piace...é una giornata un pò così, di quelle che vorresti metterti a letto e risvegliarti tra 3 mesi minimo. Tipo letargo, via...solo che per me sarebbe già un miracolo dormire 5 ore di seguito. Che giornata inutile...fatta di pioggia e mal di testa, di canzoni sbagliate e pensieri deprimenti. Vorrei fosse già domani, vorrei concentrarmi su altro, che Itunes avesse capito che non era il caso farmi sentire i Kiss...:(((
Vorrei che fosse ieri...di un anno fa...
perchè mi sa che ho fatto una cazzata immane...
come sempre...


Sparito.....

domenica 2 dicembre 2007




Quella dell'albero di Natale è per me una vera e propria mania. Lo confesso...sono una di quelle che gira per i negozi alla ricerca della pallina più bella del secolo, del fiocchetto e della cianfrusaglia più strana da appendere all'abete. Ovviamente NON sintetico. Sarà che in casa l'abbiamo fatto sempre vero e che ho decine di ricordi di mio papà che mi portava al vivaio e mi faceva scegliere...o più semplicemente che senza abete per me non è Natale :)
Come vuole la tradizione, ogni anno acquistiamo qualcosa di nuovo da appenderci sopra, nuovo che va a mischiarsi col vecchio...le 3 palline ormai sbiadite del mio primo natale, una decorazione rubata dalle mani di mio nonno, la stella rossa metallica comprata poche mattine fa...la pigna che m'ha regalato Sandro...i disegni di cartoncino di Cristina ed Eleonora...L'odore pungente della resina, i regali ammucchiati qua e là, sotto l'albero dei miei ricordi...:)

sabato 1 dicembre 2007


Illusioni...
Sogni che volano in alto
accompagnati da speranze e belle parole...
Punti luminosi che interrompono il buio
e ci danno la sensazione di poterli sfiorare con le dita,
di poterne sentire il calore
vederli brillare da vicino...
Stelle che ti riempiono il cuore quando ne hai bisogno
che ti regalano un sorriso,
un effimero attimo di serenità,
una sensazione di pienezza che difficilmente riesci a spiegare...
Stelle vicine...
eppure lontane
impossibili da toccare,
Buchi neri coperti d'oro
Menzogne che sembrano caramelle...
Tutto e niente...
ecco cosa sono...
e io sono stufa di inseguire chimere...


Veramente di poche parole oggi...:)