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lunedì 15 settembre 2008

Stefano Mancinelli- Generazione 78

E ti svegli una mattina e ti chiedi cosa è stato
rigettare i tuoi pensieri sulle cose del passato
prendi un fazzoletto nero che conservi in un cassetto
cominciava tutto un giorno, forse un giorno maledetto
frequentando certa gente di sicuro differente
e un battesimo di rito con il fiato stretto in gola
quando già finiva a pugni sui portoni della scuola.
Ed inciampare in un destino che già ti cresceva dentro da bambino
ed un ciondolo d'argento che ti tieni intorno al collo
odio e amore per cercare di capire una logica ideale
una logica ideale in cui ciecamente credi
e tua madre piange sola e ti osserva dietro i vetri
perchè sa che non perdona questa guerra
perchè sa che non ha pace la sua terra.

Un partito vecchia storia, un' eredità che scotta
nell'ambiguità di sempre come un senso di sconfitta
e ignorare circostanze giochi assurdi di potere
che ne sai di quel passato di nostalgiche illusioni
di un confronto che da sempre si è attuato coi bastoni
e sentirsi vivere dentro a vent'anni è l'occasione
per cercare di dare un senso alla tua Rivoluzione
poi una sera di gennaio resta fissa nei pensieri
troppo sangue sparso sopra i marciapiedi
e la tua disperazione scagliò al vento le bandiere
gonfiò l'aria di vendetta senza lutto nè preghiere
su quei passi da gigante per un attimo esitare
scaricando poi la rabbia nelle auto lungo il viale
fra le lacrime ed i vortici di fumo
da quei giorni la promessa di restare tutti figli di nessuno.

Pochi giorni di prigione ti rischiarano la vista
dimmi, come ci si sente con un'ombra da estremista
cosa provi nelle farse di avvocati e tribunali
ed Alberto che è finito dentro l'occhio di un mirino
la Democrazia mandante, un agente è l'assassino
e Francesco che è volato sull'asfalto di un cortile
con le chiavi strette in mano strano modo per morire
e braccia tese ai funerali ed un coro contro il vento
oggi è morto un Camerata ne rinascono altri cento
e il silenzio di un'accusa che rimbalza su ogni muro
questa volta pagheranno te lo giuro.
Poi la sfida delle piazze ed i sassi nelle mani
caroselli di sirene echi sempre più lontani
quelle bare non ancora vendicate
le ferite quasi mai rimarginate.

Ma poi il vento soffiò forte ti donò quell'occasione
di combattere il Sistema in un'altra posizione
tra la fine del Marxismo e i riflussi del momento
costruire il movimento tra le angosce dei quartieri
ed un popolo una lotta chiodo fisso nei pensieri
e generazioni nuove in cui tu credevi tanto
poi quel botto alla stazione che cancella tutto quanto
e al segnale stabilito si dà il via alla grande caccia
i fucili che ora puntano alla faccia
le retate in grande stile dentro all'occhio del ciclone
tra le spire della "santa inquisizione"
poi le tappe di una crisi di una storia consumata
di chi trova la sua morte armi in pugno nella strada
di chi viene suicidato in una stanza, di chi fugge
di chi chiude nei cassetti anche l'ultima speranza.

E ti svegli una mattina sulle labbra una canzone
e l'immagine si perde sulla tua generazione
quei ragazzi un pò ribelli un pò guerrieri
che hanno chiuso nei cassetti e dentro ai cuori tanti fazzoletti neri.
 


A Saso, a Ieio, ad Ale, a Bibbi, a Gianlu che non c'è più, a quelli che eravamo, a quello che saremo

Come fare un matrimonio felice che dura tutta la vita-G.C.Giacobbe

Che G.C Giacobbe fosse geniale lo avevo già ribadito ai tempi in cui lessi "Come diventare bella ricca e stronza" e ci tengo a rimarcarlo dopo la lettura del suo ultimo libro "Come fare un matrimonio felice che dura tutta la vita".

E' un testo rivolto alle donne, in modo ironico ed anche un pò sarcastico, perchè in effetti l'autore ci prende bonariamente in giro attaccando e smontando i miti che ci portiamo appresso dalla prima elementare, ossia la convinzione che in qualche parte del pianeta esista la nostra metà della mela, che deve per forza somigliare ad un principe azzurro senza macchia e senza paura, che dedicherà la sua vita interamente a noi e a compiacerci per sempre.

Appurato che non esistono principi azzurri, e che quelli delle favole sono soltanto una gran bella truffa, l'autore indica gli elementi fondamentali di un matrimonio felice che duri appunto tutta una vita. Tali elementi riportati sono:

Passione: fatta di attrazione fisica e libido, che devono possedere entrambi i partner, fatta di sesso, elemento imprescindibile di un rapporto di coppia, di fedeltà non pretesa, ma conquistata con la totale soddisfazione del partner, di tolleranza

Dialogo: sia prima che, soprattutto, dopo il matrimonio

Tenerezza: che fa capo all'istinto genitoriale

Maturità: di entrambi i partner che sanno provvedere a se stessi e decidono di stare insieme per il puro piacere di farlo, e non per avere un surrogato dei propri genitori a fianco

Amore: ossia stimare il partner, idealizzarlo e viverlo anche in modo romantico, senza trasformare il tutto in una pippa mentale, altrimenti diventa autolesionismo, poichè l'idealizzazione diviene un sogno irrealizzabile.


Un matrimonio felice che dura tutta una vita ha bisogno di tutti questi elementi, come una ricetta di tutti gli ingredienti. Se ne può non usare qualcuno, magari viene fuori un piatto simile, buono lo stesso, ma non è quello che avevamo deciso di fare. 

Un matrimonio simile non può ammettere come protagonisti due personalità bambine, ne solo due personalità adulte, ma deve essere il frutto di una decisione di due persone con personalità genitoriale.

Perchè il bambino pretende

L'adulto prende senza dare...

Il genitore da senza chiedere nulla, ama di un amore incondizionato, e quindi si sposa non per pretendere o afferrare amore, ma per darne..deve essere capace di amare e non pretendere solo di essere amato. 

C'è un punto del libro che mi è piaciuto particolarmente (pagg 106-107), lo riporto come da originale. Sono parole abbastanza taglienti, purtroppo vere, come se fossero indirizzate a me stessa...come se la mia esistenza fosse stata parzialmente denudata in poche righe...Come se fossero le parole che da tanto aspettavo...

Buona lettura a tutti.


"Se sei ancora una bambina non solo non potrai fare un matrimonio felice che dura tutta la vita. Ma sei inesorabilmente destinata a fare un matrimonio infelice che rischia di durare davvero, tutta la vita. 

Perchè essendo una bambina non avrai nemmeno il coraggio di scappare, da un matrimonio infelice.

Perchè da sola non sai sopravvivere. 

Che fare allora?

Ti do un consiglio spassionato.

Da papà.

Vai a Londra a fare la cameriera nei pubs.

Prenditi una cameretta tutta da sola.

Senza amiche che ti consolano o con cui parlare.

Non prenderti nemmeno un pesce rosso o una tartaruga.

Lascia che ti maltrattino.

Che ti ignorino.

Che ti disprezzino.

Che si approfittino di te.

Che ti facciano persino del male.

Più lo fanno e meglio è per te.

Perchè impari di più.

Accresci la tua esperienza.

Diventi più forte.

Viviti la solitudine.

La miseria.

La disperazione.

Finchè scopri che non ti fanno più niente.

Che sei cresciuta.

Che sei diventata forte.

Che sei diventata adulta.

Che sei diventata una DONNA.

Allora e solo allora scoprirai l'amore per se stessi.

Mal che vada avrai imparato l'inglese.

Di nuovo a lavoro, di nuovo in pausa pranzo, sola con le mie riflessioni. C'è un silenzio angosciante, rotto solo dal rumore della fotocopiatrice e da qualche rara telefonata, fa caldissimo ed il mio ufficio è pieno di zanzare. Stamattina ho incontrato Valentina sulla metro, siamo andate a prendere un caffè insieme ed ho trovato una borsa che mi piace molto ad un prezzo veramente ridicolo. Il fatto che ci sta anche il mio Mac dentro dovrebbe rendere esaltante la cosa, ma in realtà non mi da più di tanto soddisfazione perchè oggi sono apatica...un pò delusa ed amareggiata. Ho moltissimo lavoro da sbrigare, ma ora non mi va, e comunque le scuole sono chiuse quindi dovrò attendere domattina...Ho voglia di partire, di togliermi questo nodo dalla gola e non so come fare..

Ho come l'impressione che le cose stiano un pò precipitando da qualche giorno e nonostante io mi sforzi per riportarle allo stato precedente, vedo che è quasi del tutto inutile...

Io con Alessio ho sbagliato...

Ho fatto degli errori madornali che lui ha evitato di farmi notare, ed io mi sono comportata allo stesso modo, fin quando anche il fatto che lui mi respirasse vicino fosse divenuto per me intollerabile. Ho preteso le sue attenzioni in modo costante, la sua comprensione e dedizione totale, gli ho detto a parole che era liberissimo di fare quel che voleva ma non era vero...Non era vero, perchè qualsiasi cosa facesse gliela facevo pesare, dalla cena con gli amici, alle chiamate non fatte, dagli sms non inviati alle dimenticanze di una banalissima ricorrenza. Certo, poteva dirmi "Cara Sandra, ti faccio notare che mi hai rotto i coglioni, quindi ciao".

Eppure non l'ha fatto. Ha continuato a viziarmi, a chiamare due volte al giorno, a passare a casa mia la notte dopo aver lavorato, anche se era stanco, anche se era stanco di me...

E sono arrivate cenette in posti carinissimi, uscite con i miei amici che non sopportava, regali perfetti, una miriade di regali, ovviamente ricambiati, non per il regalo in se, ma per il gusto di farli...perchè ci siamo amati moltissimo e stavamo bene insieme, ma non è bastato...

Ed ora mi ritrovo nella situazione opposta, ad aver scelto di adattarmi, di non scegliere, di non chiedere, di non recriminare nulla...

Non voglio più assillare, non voglio più impormi, desidero che stare con me diventi un piacere e non un obbligo, un ricatto morale. Mi sto impegnando a mantenere questa linea, anche se è dura, anche se fa male, anche se non sò dove mi condurrà, perchè è appunto la prima volta che mi trovo in una situazione simile...a dover costruire da capo qualcosa senza i miei soliti strumenti, senza le solite tecniche e sotterfugi. Ed ho anche abbastanza paura...ma so che è la cosa giusta da fare. Ho imparato che le persone non si possono possedere...possiamo solo fare in modo di farle star bene e quindi motivarle a stare con noi solo per il mero piacere di farlo...

Mi sentisse Saso, sicuramente si preoccuperebbe della mia salute mentale, ma giuro che lo penso...come penso che vorrei tornare a casa...e anche indietro di qualche giorno...per assaporare di nuovo momenti che solo ora ricordo come intimi e piacevolissimi...ora che non ce ne sono in vista...

Ora che ne avrei un maledetto bisogno...

mercoledì 10 settembre 2008

Riflessioni

Oggi dopo il lavoro, ed una breve sosta a Termini per comprare delle cose, sono passata a salutare Claudia e i suoi bambini. In realtà avevo pensato già ieri di andare a far loro visita, ma non erano in casa, quindi ho rimandato. E' sempre una gioia entrare in quella casina e vedere le mie pesti che giocano nel giardino :)

Eleonora è cresciuta molto ultimamente, sia in statura che in larghezza, tra poco non riuscirò nemmeno più a prenderla in braccio. Ricordo ancora quando qualche anno fa la portavo al bar a comprare le Chupa Chups...era bellissima, coi suoi occhi azzurri e i capelli chiarissimi...era praticamente ariana, al contrario di Alessio che è scuro di carnagione ed ha un paio di bellissimi occhioni marroni. E' diventato molto più alto, tra poco compirà tre anni il mio ometto :)
Ho portato loro due tubetti di Smarties, le hanno divorate in pochissimo tempo, mentre io parlavo con la loro mamma, mentre ci sfogavamo a vicenda. Claudia ha 10 anni più di me, tuttavia non ho mai avvertito questa differenza di età, anzi, l'ho sempre vissuta come una mia coetanea, quasi fosse una sorella, quasi i suoi figli fossero i miei nipotini per davvero...
Ricordo una volta, un episodio imbarazzantissimo...ma bello...
C'era Maria, sua cognata a casa, con la quale non siamo mai riuscite ad instaurare che un rapporto fatto di apparenze...e poi Alessio che dice "Zia, vengo a casa tua"..lei che lo guarda e risponde: "No, devo uscire" e lui che replica:  "Ma io vojo andare da zia Sandra"...
Penso di non essermi mai sentita così orgogliosa in vita mia, così cosciente del fatto che quei bambini mi vogliono bene...che sono una persona importante per loro, quanto loro lo sono per me...
I bambini sono meravigliosi, anticonvenzionali, senza peli sulla lingua. Se non gli piaci non te lo nascondono, se sono arrabbiati non esitano a dirlo...come quando sono felici...C'è molto da imparare, da loro... ed io per prima dovrei cogliere questo suggerimento, perchè starei molto meglio, perchè la smetterei di tenermi tutto dentro e forse inizierei a stare meglio...
L'ultima Marlboro della giornata si sta consumando nel portacenere, sono troppo stanca per fumare, per pensare...
Mi sa che vado a letto...
Un bacione alla mia Principessa ed al mio Pulcino :)

sabato 6 settembre 2008

Bisogno di parole...

Sono ansiosa..

Sono una di quelle persone che vive perennemente in uno stato di angoscia se non ha la certezza matematica delle cose..e purtroppo per me la matematica è sempre stata un'opinione...
Quello strano bisogno di parole m'è venuto anni fa, dopo essere stata in silenzio per mesi...Bisogno di discorsi, rumori, dialogo...dopo un periodo monosillabico...fatto di Mah..Boh..Non saprei...
fatto di incertezze e paure...
fatto di puntini che generano solo confusione...
che interpreti come un sì, quando invece intendono un no...
secchi come la gola dopo aver fumato, al contrario delle parole che sono cremose anche quando negative...perchè non lasciano libero spazio all'interpretazione, non ti pongono una situazione di dubbio, sono chiare, magari taglienti, ma chiare...
e non alzano muri, queste parole...
ecco perchè io ne ho bisogno...
un maledetto bisogno...