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lunedì 3 marzo 2008

Il Gianicolo

Stamattina io ed Ale siamo andati a fare colazione al Gianicolo, che insieme a Teatro Marcello e a Lo Zodiaco, costituisce la pleiade dei luoghi che ancora sono in grado di annullarmi, vuoi per sovraccarico di ricordi, vuoi perchè mi legano in modo particolare alla mia città. C'era un sole caldissimo che proiettava scenari estivi sui sanpietrini irregolari e consunti, sui volti accaldati di quelli che cercavano refrigerio all'ombra di Garibaldi, sui giacchetti mal piegati e gettati qua e la, sulle panchine e sul muretto, sulle digitali dei turisti che immortalavano quello squarcio di paradiso...C'era un'aria leggera, che sapeva di spensieratezza, aria sorniona e di ricordi, belli, bellissimi, delle domeniche di 20 anni fa passate sulle spalle di mio padre a vedere Il teatrino di Pulcinella, palloncino legato al polso sinistro e zucchero filato nella mano destra, in alto per vedere meglio, per sovrastare la folla che si accalcava la davanti...E poi ricordi delle serate di giugno, le corse in motorino con Saso, Ieio e Gianlu, odore d'erba e di promozione appena guadagnata, la testa vuota da tutti i pensieri, solo noi 4 e Roma illuminata dal buio a farci da maxi schermo...E noi come scemi a guardare quello spettacolo mozzafiato, a sentirci fieri di poterla respirare quella romanità fino a riempircene i polmoni, fino a sentirci leggeri, fino a sentirci Dio, invidiati dal mondo intero, che se lo poteva solo sognare un cielo come quello che avevamo sulla testa noi, con tutte le stelle di Rugantino...e poi ricordi di quando ci siamo tornati che le cose erano un pò diverse...e c'era gente che andava, gente che veniva, gente che mangiava fusaje e gente che era li e basta, per fare da cornice a quel posto, senza badare a noi che eravamo rimasti in tre...e poi immagini nuove, volti sconosciuti, scritte sui muretti sbiadite dal tempo e da amori nuovi, odore di caffè bollente e passeggiate mattutine, quel venticello leggero che ti muove capelli e pensieri, la voglia di affacciarti e perderti di nuovo alla vista di tanta immensità che appaga lo sguardo e la mente, che ti fa sentire re per un istante, e felice per due...