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lunedì 28 gennaio 2008

where's Mr. Right?

Oggi sono arrivata alla conclusione che resterò single a vita, per il semplice motivo che un uomo come piace a me non esiste, e per il fatto che mi sono stufata di cercare un surrogato di Mr. Right nei tipi che conosco o che si presentano come tali. E' troppo faticoso e poco redditizio. Forse perchè è vero che voglio la luna, forse perchè non sono stata "biologicamente creata" solo per fare sesso. Che non è una cosa che mi fa schifo, ma fine a se stessa, dopo un pò mi scoccia. E' questo il problema. A me i co.co.co in campo sentimentale non interessano, ho sempre puntato su un contratto a tempo indeterminato, forse per sentirmi più sicura, forse perchè io ho sempre e costantemente bisogno di una presenza maschile al mio fianco, che non può essere sempre Saso. O probabilmente perchè a me piacciono uomini complicati e per scoprirli ci vuole tempo, come per apprezzarli...
Innanzitutto deve essere monogamo (e qui già scartiamo una fetta abbondante della popolazione maschile, che tolti gli under 27 , gli over 35, i bruttoni, i coniugati, i preti, i gay, i ragazzi delle mie amiche e i parenti...cazzo resta??? -.-) poi intelligente, in grado di sostenere una conversazione di 10 minuti senza farmi fare figure di cacca coi presenti. Poi deve essere un uomo di polso e molto paziente. Uno un pò pazzo, che come me vivrebbe sempre in viaggio...ma anche maledettamente semplice. Uno che non fugga a gambe levate se si nomina la parola "Bambini", che sia disposto a sopportare i miei scazzi ecc ecc. (Io sono anche tollerante eh! Guardo le partite in silenzio, so cos'è un fuorigioco e nel mentre faccio anche i pop corn!) Uno non bello ma affascinante...che devo rimanere imbambolata a guardarlo pure se è un tipo banalissimo...insomma, uno che non esiste -.-
Oh, in caso sei te e stai leggendo in questo momento...lascia un post eh!
Non si sa mai ;)

venerdì 25 gennaio 2008

Miss u















Il tempo è un grande bastardo...
Allontana, confonde, sbiadisce...
fa sorgere dei dubbi che ti fanno smettere di credere..
Ma ha anche un grande pregio:
quello di passare in fretta, mostrandoti tutto per ciò che è...
una cosa da niente, o una cosa importante...
e sulla tua importanza io dubbi non ne ho mai avuti :)
O forse non ne ho voluti avere, perchè ci voglio credere...
anche se mancano i presupposti, anche se ci sono 9 odiosi mesi di mezzo...
Mi manchi Clà, più o meno troppissimo...
Non vedo l'ora di chiudere questo sabbatico maledetto e di vederti...
A presto


lunedì 21 gennaio 2008

Sabba in pericolo!

Il mio sabbatico rischia di crollare a nemmeno 4 mesi dall'inizio, sento aria di nuovi guai in arrivo purtroppo :D
Forse qualche piccola distrazione non potrebbe che migliorare il mio umore, staremo a vedere.
Due sere fa sono stata a casa di Walter, il mio nuovo vicino. Mi ha invitata per un caffè e siamo rimasti a chiacchierare per un bel pò. 35 anni, carino, arguto e single ;)
E dove sono i difetti, chiederete voi??
Uhm, non lo so, devo ancora scoprirlo. Per ora mi attengo alla mia teoria, la quale prevede che se un uomo discreto da ogni punto di vista arriva single ad una certa età...o ha qualcosa che non va, o non è single (o decisamente è stato un pò sfortunato o un pò figlio di puttana, e non me ne vogliano i miei lettori :D ).
Comunque, seratina piacevole, piccolissimo tentativo di bacio a stampo (o mi sono girata troppo io?? boh!), un invito a breve per bere un altro caffè. E archiviamo il caso Walter.
Ieri sera sono venuti a trovarmi Ale, Bibbi e Saso. Sono rimasti fino alle 7 del mattino, escluso Alessio che se ne è andato via prima, per motivi di lavoro. Era proprio tanto che non passavamo una serata tutti e 4 insieme, peccato ci si debba sempre incontrare in momenti non piacevoli. Comunque Bibbi resta qualche giorno a dormire da mio fratello, quindi avremo modo di vederci più spesso (AIUTO! :D). E' questo che mi fa un pò paura, che lui su di me ha sempre avuto un ascendente particolare e non vorrei che ascendesse troppo in questo periodo che sono già straconfusa di mio! Claudio è definitivamente sparito dalla circolazione, non so ovviamente per quale motivo, ma non lo sento da 21 gg -.-
Il resto procede abbastanza bene, tra momenti di sconforto e quelli di totale beatitudine, tra una pessima e un'ottima notizia.
Ora vi saluto, vado a dormire che crollo dal sonno.
Un bacione a tutti e in particolare a Lele che sta attraversando un periodo non proprio felicissimo. Spero torni presto il buon'umore per entrambi, appena posso ti chiamo :)
Ciao, a presto!

domenica 20 gennaio 2008

Le 10 regole

Oggi stavo sfogliando un vecchio articolo della mia Bibbia, nella versione Ortodossa (per i non credenti e i non addetti ai lavori, parlo del mensile Cosmopolitan, precisamente di una copia in russo acquistata l'anno scorso a S. Pietroburgo), quando i miei occhi hanno accarezzato un articolo molto particolare, intitolato "Le 10 regole della donna perfetta". Mi è venuto un pò da ridere, visti i contenuti, che vi ripropongo. A voi
l'ardua sentenza in merito.

"Le 10 regole della donna perfetta"

1: Guardalo sempre dritto negli occhi
2: Non metterti mai sulla difensiva, sta calma e mantieni il controllo
3: Conosci le tue zone erogene ma lasciagli il piacere di scoprirle da solo
4: Il sex appel non risiede nel corpo ma nella mente
5: Non sminuire il complimento di un uomo con spiegazioni non richieste
6: Devi saper mentire in modo convincente
7: Non abbassare mai la guardia, reagisci con prontezza, rispondi a tono
8: L'intelligenza è sexy
9: Devi saper essere volgare
10: Devi saper stuzzicare tutti e 5 i sensi di un uomo

Ma sarà poi vero?
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Visto che siamo in tema...


I veri fratelli difficilmente nascono sotto lo stesso tetto e non smettono mai di esserci, anche quando purtroppo sono costretti a lasciarci...
Ti voglio bene Tesò :)

Sempre coi capelli legati...

Stasera, dopo che Saso è andato via, non avevo molto da fare ed ho riaperto una vecchia scatola in cui tengo tutte le mie foto...Ce ne sono alcune ovviamente ridicole, altre più divertenti, con una sola ed eterna costante...Stavo sempre coi capelli legati...Poi mi si chiede come mai ho scelto il nick Treccine ;)






















Con mio cugino Cristian

Con mia madre
Con Michela

giovedì 17 gennaio 2008

La differenza tra uomini e donne


Meritava proprio di essere pubblicata!


Giulia ed Alessandra, 1985
Due persone che si conoscono dalla bellezza di 24 anni sono destinate a passare il resto della loro esistenza insieme, anche se gli eventi, i caratteri, le abitudini le portano a separarsi per un pò. Ed è proprio quello che succede a noi, che magari ci vediamo raramente pur essendo vicine di casa, e ci basta quel mezzo pomeriggio assieme per ritrovarci in sintonia. Io e te siamo due persone all'opposto, lo siamo sempre state e lo saremo. Io ho deciso di essere ai tuoi antipodi, di non votare la mia vita alla mera apparenza, di non giudicare le persone dalle borse o dalle scarpe che portano, ho deciso che posso stare sola, al contrario di te, che non riesci a stare senza un ragazzo al fianco per più di 2 settimane, anche se è un pupazzo e ti tratta male. A conti fatti sono realmente poche le cose che ci accomunano, e quelle a cui diamo un senso, l'una dell'altra. Eppure siamo ancora qui, oggi come ieri e come spero saremo domani. Anche se non capisco e non condivido, rimani sempre la mia ninfo adorata e anche se so con certezza che non passerai mai di qui..ecco, questa foto l'ho voluta mettere, a testimonianza dell'affetto che provo per te e che non ha mai smesso di esserci. Ti voglio bene stronza!

lunedì 14 gennaio 2008

Hовъ Turgenev: Terra Vergine

Hовъ (pronuncia: Nòv) in russo sta ad indicare la Terra Vergine, quella appena arata, che ha il tipico odore degli spazi senza fine e dei campi incolti. Hовъ è una parola che io adoro, come la terra, in cui ogni tanto avverto il bisogno di infilare le mani, ed è anche un romanzo che mi ha stregata, opera di un Russo ovviamente, con la R maiuscola per altro, perchè " Terra Vergine", per l'appunto è un'opera di Ivan Sergeevič Turgenev, conosciuto più probabilmente per un'altro dei suoi capolavori: "Padri e Figli". Descriverne in breve il contenuto non è semplice, poichè esso va a collocarsi nell'ambito di quelli che sono definiti i romanzi rivoluzionari, che trattano la causa del populismo e del periodo degli attentati, che in Russia culminarono con l'uccisione dello Zar Alessandro II nel 1881.
Turgenev non fu solo uno scrittore dalla prosa elegante, ammirato da Flaubert, Daudet, Maupassant e George Sand. Egli si interessò alle condizioni del suo Paese, agli ideali e ai pensieri degli studenti. Aveva seguito per molto tempo le diatribe tra Slavofili (che volevano un rinnovamento del Paese mantenendo forte la loro identità russa) ed Occidentalisti (favorevoli ad un rinnovamento adottando come modello di riferimento l' Europa), conservatori, radicali, liberali, realisti e visionari. La situazione politica di metà Ottocento era in Russia a dir poco tragica: la burocrazia ed il clero avevano separato ulteriormente l'Intellighenzia dal Popolo. Il confronto col Vecchio Continente aveva mostrato al Paese la sua arretratezza in ogni campo. Il regime poi, con le sue regole, aveva permesso la genesi dell'Uomo Superfluo, eroe della letteratura di protesta. Il senso di rabbia per la situazione popolare e per la degradazione della Russia si riversavano ove la censura non era ancora intervenuta: l'arte e la letteratura, che assumevano un carattere decisamente politico.
Turgenev conobbe Herzen e Bakunin e condivise con essi l'odio per le forme di asservimento e di ingiustizia, ma non ruscì mai ad aderire ad una dottrina ideologica. Rimase un realista: populismo, collettivismo, socialismo gli si rivelavano come entità astratte. Vedeva in Herzen un compagno di baldorie, ma politicamente lo considerava un uomo disilluso dal fallimento della Rivoluzione del 1848, che cercava un'altra fede da seguire e che era convinto di trovarla nel popolo russo.
Protagonista di Terra Vergine è Neždanov, un giovane rivoluzionario che muore suicida perchè ne il suo carattere, ne le sue origini borghesi gli permettono di adattarsi alla disciplina di una organizzazione rivoluzionaria, al contrario di Marianna, una donna totalmente dedita alla causa, che si innamorerà di lui. Egli è troppo evoluto e complesso per inserirsi in tali organizzazioni; ci prova ma fallisce, come Turgenev, perchè non sa semplificarsi. Sul filo delle contraddizioni politiche e sociali, nell'attesa dell'apocalisse rivoluzionaria che modificherà l'assetto economico-sociale, si sviluppa una delicatissima storia d'amore tra questi due giovani diversi tra loro, che da un sapore del tutto particolare a questo bellissimo romanzo, figlio dei suoi tempi, cronaca di un contesto che doveva evolversi in qualche modo, romanzo che merita di essere indubbiamente letto con la stessa passione con cui fu messo su carta dall'autore, che non vuole dipingere dei Rivoluzionari ma dipingerli per quello che essi sono: realisti, istruiti, educati e portatori di idealismo astratto che li separa dal popolo, degli Amleti che vorrebbero diventare dei Don Chisciotte.
(Appunti presi durante le lezioni della Dott. De Giorgi sul testo di Isaiah Berlin; "Il riccio e la Volpe": Padri e Figli: Turgenev e il dilemma liberale).

Per un assaggio dell'opera:
http://www.biblio-net.com/lett_stra/traduzioni/turgenev-terra.htm

domenica 13 gennaio 2008

Primavalle

Primavalle per me è sempre stata casa mia, sin da quando avevo 14 anni, quindi se mi chiedono di che zona sono, istintivamente pronuncio il nome di questo quartiere popolare, anche se in realtà abito in una zona limitrofe. Metà della mia vita trascorsa in questa zona, metà dei miei ricordi con quelle che poi sarebbero diventate le persone che ora mi sono più care. Le mie avventure in questa terra un pò dimenticata da Dio iniziano in primo superiore, quando la mattina prima di entrare al Bachelet andavo a V.Pasquale II a comprare le sigarette. In quel bar tabacchi ci lavorava anche un figone di scuola mia, uno perennemente malato di figa, uno che nemmeno mi rivolgeva la parola e che ora dorme a casa mia :)
Quel figone è mio fratello Saso :D
Dunque la mattina si andava li, io e Fabiana a comprare un decino di Marlboro Lights, che all'epoca costava circa 2400 lire; si faceva colazione e poi di corsa a scuola. Primavalle per me iniziava e finiva in quel tabacchi, non mi ero mai spinta oltre, ne avrei mai immaginato che di li a qualche mese mi ci sarei quasi stabilita. La mia compagna di banco in I superiore, Mara, abitava li, proprio sulla piazza centrale, sopra al macellaio. Andavo spesso a casa sua, mai per studiare ovviamente ;). Appena tornate a casa infatti ci truccavamo e scappavamo a V. del Corso, sull'SH blu modificato del fratello. Mara abitava in uno di quei complessi popolari in cui nessuno vorrebbe mai vivere, seppelliti di muffa e scritte nazifasciste sulla tromba delle scale. Aveva una camera piccolissima e per entrarci dovevamo passare nella stanza dei suoi 2 fratelli più grandi, che spesso si ravanavano con non curanza e lasciavano le custodie dei filmini porno sul letto ;D. Uno dei due era anche molto carino, aveva una decina d'anni più di me, ma ricordo poco e niente di lui: che si chiamava Mauro, che era laziale e che appunto si ravanava con non curanza alcuna :D
Mara stava con uno di Piazza Capecelatro, tale Bebbo, che ci introdusse in quella schifosissima bischetta che puzzava perennemente di fumo, dove venni a conoscenza di due cose importantissime, che li ci passava tutto il suo tempo libero Flavio e che Primavalle era nera.
Flavio è stato il mio primo uomo e l'unico che mi ha fatto sudare per 2 anni. E' il fratello di quello che era l'essere più ripugnante di tutta scuola, che divenne non a caso il mio migliore amico. Abitavano vicino casa di Mara, nel plesso precedente, quello con la scritta " Mattei strage rossa" e io per svariati mesi divenni parte integrante della mobilia dell'appartamento, con la scusa sempre di studiare e di non far perdere l'anno scolastico a Paolone. Ero perennemente in quella casa, a contatto con gente che viveva a pane e politica, che la domenica andava allo stadio a vedere la Roma, a 16 anni, terribilmente svalvolata per uno di 25.
Primavalle in quel periodo è stata il mio mondo. Uscivo da scuola e andavo a studiare da Paolone, poi a lamentarmi da Mara perchè Flavio non mi cagava...Spesso mi fermavo anche a dormire da loro, ed era stranissimo per me assimilare le cose che vedevo in quel quartiere. Nessuno da me sgommava sotto la mia finestra alle 2 di notte, nessuno aveva mai sognato di scrivere "Mara ti amo" sui muri di un palazzo. Mi sentivo un pò strana li, non integrata, come inglobata a distanza in una reltà diversa. Poi la sentii mia :) terribilmente mia...quando conobbi Gianlu :) anzi quando mi presentò la prima volta ad uno, come sua sorella. Li mi sentii proprio a casa mia, con la mia gente. Ero al posto giusto, nel momento e con le persone giuste.
Ora ci torno meno spesso, ogni tanto mi siedo sul muretto e guardo verso la scritta... mi chiedo se Flavio abita ancora la, se Mara ci sta ancora..ripenso a tutte le giornate che ho trascorso la con loro..Sono cambiate troppe cose, ancora fa male rimettere piede li...anche se è un dolore piacevole :) Perchè mi fa ricordare...e ricordo le Rizla scambiate furtivamente, i motorini che sfrecciavano nel caos totale, io e le mie Adidas su quelle stradine di periferia dove le buche sono grandi come piscine...Ricordo le mie prime nozioni di politica, le commemorazioni dei Mattei e di Giaquinto, le teste rasate e gli sguardi dei camerata, le lecca lecca che prendevamo da Zeno, gli abbracci di mio fratello che non c'è più...tutto custodito in un piccolo, misero e anonimo quartiere di periferia Romano.

sabato 12 gennaio 2008

Compagni di viaggio- De Gregori

Questa è per il mio compagno di viaggio...un viaggio che ancora dobbiamo fare :)

Avevano parlato a lungo di passione e spiritualità.
E avevano toccato il fondo della loro provvisorietà.
Lei disse sta arrivando il giorno,
chiudi la finestra o il mattino ci scoprirà.
E lui sentì crollare il mondo,
sentì che il tempo gli remava contro,
schiacciò la testa sul cuscino,
per non sentire il rumore di fondo della città.
Una tempesta d'estate lascia sabbia e calore.
E pezzi di conversazione nell'aria e ancora voglia d'amore.

Lei chiese la parola d'ordine, il codice d'ingresso al suo dolore.
Lui disse "Non adesso, ne abbiamo già discusso troppo spesso,
aiutami piuttosto a far presto,
il mio volo lo sai partirà tra poco più di due ore.
Sentì suonare il telefono nella stanza gelata
e si svegliò di colpo e capì di averla solo sognata.
Si domandò con chi fosse e pensò "E' acqua passata".
E smise di cercare risposte, sentì che arrivava la tosse,
si alzò per aprire le imposte,
ma fuori la notte sembrava appena iniziata.

Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai.
Potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai.
Lei disse misteriosamente "Sarà sempre tardi per me quando ritornerai".
E lui buttò un soldino nel mare, lei lo guardò galleggiare, si dissero "Ciao!"
per le scale e la luce dell'alba da fuori sembrò evaporare.


Tutti cercano qualcosa - De Gregori

E' strano come talvolta una canzone possa parlare per te, dare voce a quei pensieri che ti porti dentro in silenzio... E questa canzone è per te, per noi, per quello che succede nell'ombra di tutti e anche di noi stessi...e anche per Lele, che come me è sempre alla ricerca dell'impossibile :)

Tutti cercano qualcosa,
magari per vie infinite,
magari per vie difficili e misteriose.
A volte con arroganza e a volte senza pudore,
a volte senza speranza e ormai nemmeno più dolore.
Soltanto per un pò di tempo o per la vita intera,
nel sole di mezzogiorno o nella polvere di questa lunga sera.
Tutti cercano qualcosa che non sanno più ma io di più.
Mi manchi che fuori è freddo, mi manchi che fuori piove,
che fuori c'è quest'aria scura che non si muove.
E manchi a tutta quanta la terra, a tutta la gente del mondo,
mi manchi da tutto il tempo, nel tempo di questo secondo.
E mancano le parole

e manca il fiato e la voce diventa di vetro
in questo tempo affilato.
Tempo che prende fuoco se manchi tu.. ma io di più.
E sarà fuoco e sarà amore, oppure non sarà.
E sarà amore da guardare finchè non ci vedrà.
E sarà amore da pregare finchè non tornerà,
sarà ricordo da bruciare finchè non scalderà.
Sarà ricordo da portare finchè non peserà.
Tutti cercano qualcosa, la verità che non ha confini,
il nome della rosa e il nome degli assassini,
la verità che non ha colore e dorme sepolta dalle stagioni
e come questo povero cuore non ha padroni.
E manca a tutta quanta la terra,
a tutta la gente del mondo
e manca da tanto tempo in questo tempo di piombo.
E tutti vogliono qualcosa che non hanno più. Ma io di più...

E sarà fuoco e sarà amore, oppure non sarà.
E sarà amore da guardare finchè non ci vedrà.
E sarà amore da pregare finchè non tornerà,
sarà ricordo da bruciare finchè non scalderà.
Sarà ricordo da portare finchè non peserà.




mercoledì 9 gennaio 2008

Ho come l'impressione che stasera, qualcuno di mia conoscenza, passerà del tempo a scandagliare ogni singola sillaba presente nei miei post ;) Ed ho la vaga impressione che quel qualcuno, visto il suo caratteraccio, si arrabbierà ancor prima di aver capito, quindi, prima di trarre conclusioni affrettate, voglio che tu sappia, Ale, che giusto peso dare alle cose che troverai qui. La decisione di non darti questo link prima è stata dettata dal fatto che volevo sentirmi totalmente libera di scrivere qualsiasi cosa mi fosse passata per la mente, senza attuare mediazioni ed evitare che tu, come tuo solito, capissi "cazzi per palazzi". Ma va bene dai, non ci siamo mai nascosti nulla, mi sembra giusto continuare a farlo, soprattutto ora che di motivi per storcere il muso, ne hai meno di zero ;)
Ci sono post che parlano di te in modo esplicito, altri che lo fanno appellandosi a un ricordo, ad una situazione, altri che non lo fanno per niente...perchè parlano di altro, di pensieri totalmente estranei alla tua persona, e volente o nolente, anche alla mia.
Ci sono post ragionati, altri scritti sotto l'effetto della rabbia o della felicità del momento. Avrei potuto cancellarli, ma ovviamente non l'ho fatto, perchè mi piace rileggere quelle righe e provare a vedere se provocano le stesse reazioni che hanno scatenato nell'esatto momento in cui le ho postate. Tu sai, che nel bene o nel male mi piace ricordare :)
E che ricordo tutto, per questo ho un'enorme confusione in mente...Per questo scrivo, scrivo, per provare a dare un filo logico a tutto, anche se quasi mai ci riesco. Ho pubblicato la tua mail perchè mi è sembrata molto carina, perchè mi ha fatto piacere riceverla e volevo condividere questo evento con le altre persone che passano su queste pagine. Dico evento perchè non ti ci vedo proprio a te, tutto picchetti e sopracciglia aggrottate, a scrivere quelle cose per me, come non ti ci vedevo affatto a stare con me...Sei stata la mia prima storia voluta, l'unica che probabilmente è finita con un rammarico indescrivibile. Ma tu, tutto questo lo sai, ne parliamo sempre...Noi siamo quelli che smaniano per stare insieme per poi farsi la guerra. Stare con te non è facile, è come puntare sul cavallo azzoppato nella partita della vita, è una continua sfida con se stessi e tu sai quanto odio mettermi in gioco io...Eppure l'ho voluta fare lo stesso questa scommessa e non mi sono mai pentita, mai :)
Ci sono state volte che ti avrei strozzato volentieri, altre che ti avrei perdonato qualsiasi cosa, se solo tu ci fossi stato. Perchè Ale, il problema è stato fondamentalmente questo: la tua assenza...Il mio essere sempre in difetto dal punto di vista delle tue ideologie, giuste o sbagliate che siano. Te sei troppo inquadrato, io le etichette non le ho mai sopportate, tu vuoi avere la situazione sotto controllo, io non voglio bastoni tra le ruote..te avevi un obiettivo, io non ti ho mai incoraggiato a parole, ma ho lasciato che lo raggiungessi dedicandoci tutto te stesso. E so di esserci riuscita, m'è bastato uscire di casa l'altra mattina...E per te che non parli molto, quelle scritte sono state una sorta di...boh :)
C'erano però...come ci sei tu ora, ora che io voglio starmene da sola in pace, ora che ho maledettamente bisogno di pensare solo a me.
Comunque...tutto questo per dirti che a te ci tengo, sul serio, forse più
ora che prima, e che mi auguro che da persona sensata quale tu sei, eviterai di chiamare alle 4 di mattina, sbraitando, capito brutto scemo che non sei altro? ;)
Veni qua, movite ;)
Bacio

Per non dimenticare MAI, ad Alessio, come promesso :)











La strage di Acca Larentia:
E ti svegli una mattina e ti chiedi cos'è stato
rigettare i tuoi pensieri sulle cose del passato
prendi un fazzoletto nero che conservi in un cassetto.
Cominciava tutto un giorno, forse un giorno maledetto
frequentando certa gente di sicuro differente,
è un battesimo di rito con il fiato stretto in gola,
quando già finiva a pugni sui portoni della scuola.
Francesco Mancinelli, "Generazione '78"
" Acca Larentia era il nome della madre adottiva di Romolo e Remo, ed è il nome di una via , anzi di una piazzetta, incastonata dentro il reticolo di strade che si intrecciano nel cuore del quartiere Appio Latino, chiuse fra due arterie, la via Tuscolana e la via Appia, che corrono verso est, fino al raccordo anulare. Oggi l'Appio Latino sembra più vicino al centro che ai palazzoni popolari dei nuovi quartieri-dormitorio nati a metà degli anni '80 a ridosso del raccordo. All'epoca invece, Via delle Cave-la strada che unisce in diagonale l'Appia e la Tuscolana proprio all'altezza di Acca Larentia- era una sorta di marca di confine: Hic sunt leones, quì finisce la vecchia città. Acca Larentia era anche il nome di una sezione dell' Msi aperta li a metà degli anni '70. Ce n'era un'altra ancora più periferica, a sud, a Via Noto, e non lontana in linea d'aria, quella di Erasmo Gattamelata. Via Noto-Gattamelata-Acca Larentia, il triangolo delle "terre di frontiera", gli ultimi avamposti dell'Msi nell'estremo delle città, nel tentativo di radicarsi nelle periferie. Una mappa che, se la rileggi oggi, pare disegnata con il sangue: un morto, un rogo. E una strage.
Il 17/1/75 nella sezione di V. Noto è appena terminata una riunione. La prima ad avvicinarsi alla porta per uscire è una ragazza di 19 anni. E' ancora sulla soglia quando si ritrova davanti un volto di un giovane, coperto da una sciarpa di cachemire, lei non fa nemmeno in tempo a capire quanto è successo...Uno scoppio violento alle sue spalle, una lingua di fuoco che si alza dal pavimento, la benzina che le si attacca sotto ai piedi e poi addosso, come una colla, prima alle scarpe, poi ai jeans...Due Molotov. Sono in 20 a ritrovarsi in trappola, la serranda è stata legata con del filo di ferro al pomello della porta a vetri: un lavoro accurato.Poi per miracolo la saracinesca si alza...
Daniela Fini: "Potevamo morire tutti, tutti.... Quei maledetti volevano farci fare la fine del topo". L'ha raccontata a Il Giornale, quella storia, dopo le rivelazioni di Achille Lollo sul Rogo di Primavalle. Perchè sulla paternità di quel gesto, lei non ha mai avuto dubbi: " Stessa tecnica, stesso ambiente politico: benzina e fuoco. Erano gli ex di Potere Operaio". Se non è finita carbonizzata lo deve a 2 persone: un carrozziere di V. Noto che si è precipitato a forzare la saracinesca, e un camerata, Alessandro Losavio.
F. Mancinelli, "Generazione '78"
Poi una sera di gennaio resta fissa nei pensieri,
troppo sangue sparso sopra i marciapiedi,
e la tua generazione scagliò al vento le bandiere,
gonfiò l'aria di vendetta, senza lutto ne preghiere,
su quei passi da gigante, per un attimo esitare,
scaricando poi la rabbia nelle auto lungo il viale,
fra le lacrime ed i vortici di fumo,
da quei giorni la promessa di restare tutti figli di nessuno.
Quella sera di gennaio, ad Acca Larentia c'è Francesco Ciavatta, il figlio del portiere, e c'è Maurizio Lupini, responsabile dei comitati di quartiere di area missina. C'è uno studente di Medicina, Franco Bigonzetti, poi Giuseppe D'Audino e Vincenzo Segneri.
Bigonzetti e Ciavatta sono sulla porta, spalle alla strada, quando fanno comparsa gli altri attori della scena. Acca Larentia è una piazzetta rettangolare di nemmeno 300 m.q. .Su uno dei 2 lati c'è la sezione, sull'altro una cancellata. A sinistra c'è una scalinata, a destra il confine è delimitato da una serie di piloncini di marmo. E' davanti a questi che prendono posizione 5-6 giovani armati, con il viso a malapena coperto. Ed è proprio in quel momento, che, quel 7/1 si comincia a sparare.
Giuseppe D'Audino, 2005: " io per tanti anni quella scena me la sono rivista davanti agli occhi al rallentatore. Eccoci, usciamo dalla sezione, c'è ancora l'aria delle feste. Quando arrivo io, il grosso del gruppo è già andato via, siamo rimasti solo noi. Mi dicono che dobbiamo raggiungere gli altri al Prati. Eccoci sulla soglia, si discute di cose qualsiasi: come lo attacchiamo questo biglietto? A te per farlo ti ci vuole la scala. Ridiamo. Allora fallo tu che sei così alto, scemo. Non pensi certo che queste frasi diventeranno così importanti, che te le ricorderai per sempre. Io li vedo persino arrivare i Killer, ma non me ne rendo conto. Non vedo volti o facce, solo sagome indefinite. Li vedo che si schierano, come un plotone
di esecuzione, affiancandosi ai piloncini della piazzetta. Per un attimo è come se questa scena non riguardasse me, come se sentissi il sonoro di un televisore a basso volume, ma poi vedo balenare qualcosa nelle loro mani, armi. E insieme fiamme e fumo che escono dalle canne. Poi un urlo, Franco che cade. Ma chi ha gridato? Non faccio in tempo a capirlo. Qualcuno mi tira dentro. Io tiro dentro qualcun'altro. La porta, bisogna chiudere la porta! E altri spari. Passi fuori, nuove urla. Poi il buio della sezione che ci avvolge, e il silenzio che cade improvviso su di noi.Io ne sono certo: se prima di uscire non avessimo già spento la luce, per l'ossessione della bolletta, sicuramente oggi non sarei rimasto vivo. Non so quando lo hanno capito esattamente gli altri, per me è stato chiaro solo dopo che abbiamo riacceso la luce. Io non posso togliermi dagli occhi questa immagine..Noi 3 eravamo ancora a terra, nella stanza, e da sotto la soglia della porta entrava un lago di sangue che su allargava lentamente, come se si stesse avvicinando a noi. Era il sangue di qualcuno che era rimasto fuori, il sangue di uno dei nostri amici. E' il sangue di Franco Bigonzetti, quello. Io lo raggiungo, provo a scuoterlo, ma è stato colpito anche al volto, quasi non lo riconosco. Un altro di noi è andato a cercare Francesco, che ha provato a fuggire. Non è andato molto lontano: è anche lui a terra, a nemmeno 10m, sulla sinistra del portone, dove iniziano le scalette. E' ancora vivo e ripete "Non pensate a me, pensate a Franco che sta messo peggio di me". Ma Franco ce l'ho davanti agli occhi io. Franco non c'è più."
Il 7/1 Valerio Fioravanti è a Roma, in licenza dal servizio militare, quando giunge voce di quello che è successo ad Acca Larentia e si precipita davanti alla sezione: " Sangue e pezzi di cervello. Molto sangue ma non ancora raggrumato, forse perchè faceva freddo. Una scena irreale, sembravano tutti in trance. Si aggiravano per questa piazzetta di fronte alla sezione 50 o 60 dei nostri ragazzi, con lo sguardo fisso, guardavano il sangue, si guardavano in faccia e nessuno parlava. Giravano, giravano, come tante farfalle in coma".
Anche Franco Anselmi, ex compagno di scuola divenuto compagno di battaglia è arrivato sul luogo della strage. Ha il passamontagna di Mantakas, si avvicina al punto in cui è caduto Bigonzetti, si bagna il dito con il sangue che è ancora sull'asfalto, lo passa sul cappello di lana e, a mezza bocca, giura a se stesso che vendicherà i suoi camerati. Per lui, come per molti altri, la strage di Acca Larentia sarà il definitivo punto di trapasso, il passaggio che chiude il capitolo della guerriglia urbana per inaugurare quello del terrorismo. Morirà nel giro di 2 mesi, durante una delle azioni dei Nar a Roma, freddato durante un tentativo di rapina all'armeria Centofanti, in Viale Ramazzini.
Ad Acca Larentia arrivano militanti da tutta Roma,simpatizzanti, extraparlamentari, il gruppo di Monteverde, Francesca Mambro, i ragazzi del Fuan di Via Siena, Teodoro Buontempo, Maurizio Gasparri, Gianfranco Fini. Poi i carabinieri sparano e un altro missino cade: Stefano Recchioni.
Audiocassetta di rivendicazione fatta trovare ai giornalisti de Il Messaggero in V. Statilia, 9/1/78:
"Ieri alle ore 18.23, un nucleo armato dopo un'accurata opera di controinformazione e controllo della fogna nera di Acca Larentia ha colpito i topi neri nell'esatto momento in cui essi stavano uscendo dal loro covo per un'ennesima azione squadristica. E lo dimostra il fatto che hanno risposto sparando ai compagni. Da troppo tempo lo squadrismo nero insanguina le strade e le Piazze d'Italia, coperto dalla magistratura e volutamente ignorato dai partiti dell'accordo a sei. Questa convivenza garantisce i fascisti dalle carceri borghesi, ma non li potrà mai garantire dalla giustizia proletaria che non darà mai loro tregua. Abbiamo colpito duro e non certo a caso, le carogne nere non sono degli ingenui come vuole far credere la stampa borghese, ma picchiatori ben conosciuti e addestrati all'uso delle armi, che si trovavano in sezione, insieme agli altri squadristi che avevano partecipato al raid contro il Corriere della Sera. La lista è ancora molto lunga: i vari Saccucci, che girano ancora impunemente per il Villaggio Olimpico, il fucilatore Almirante, l'assassino Caradonna e tutti gli altri nemici del proletariato non credano che basta circondarsi di decine di gorilla per proteggersi, il proletariato ha lunghe mani: fascisti, padroni, per voi non c'è domani. Siamo i nuclei armati per il contropotere territoriale".
La vecchia sezione dal 2oo5 ospita la federazione romana del movimento Fiamma Tricolore. Ancora oggi, sopra la porta, si possono vedere i manifesti scoloriti con le foto dei 3 caduti, che ogni tanto qualcuno riattacca nuovi. Ma a quei 3 morti del 7 gennaio bisogna aggiungere gli altri 2 che sono seguiti, sapendo che per nessuno di loro quasi 30 anni di storia sono stati sufficienti perchè si trovasse un solo colpevole."
Luca Telese, Cuori Neri.
Immagini scattate sui muri di Primavalle in occasione della Ricorrenza della Strage di Acca Larentia e della morte di Alberto Giaquinto.
Per maggiori informazioni: assculturalezenit.spaces.live.com
Per Alessio :)

domenica 6 gennaio 2008

La vita ci insegna, ci prende per mano, ci spiega col tempo la strada da percorrere, quello che è giusto e ciò che è sbagliato...Talvolta dà 10 e toglie 100, ma poi ripaga, e non c'è soddisfazione migliore per chi ha smesso di aspettare e riceve il gruzzolo coi suoi interessi...:)
Grazie :)

sabato 5 gennaio 2008

280 gg ancora per me

Stamattina non avevo voglia di uscire, la pioggia sottile e quell'arietta gelida che è entrata dalla finestra mi stavano quasi convincendo a rimanere a letto...eppure ho preso coraggio e portafogli, direzione Termini, con Saso ovviamente. Giornata tristissima, troppa gente a spingere nei negozi, colpa dei saldi e di chi non ha ancora capito che le cose che ci fanno perdere la testa non sono mai a prezzo scontato. Come nella vita, no? :) E spesso non abbiamo il contante per comprare, o tergiversiamo di fronte a due capi, o addirittura davanti ad uno...E se poi non mi piace? E se non è quello giusto? E se invece di fare la fila rinunciassi? Ma è davvero quello che voglio?
E così ogni capi d'abbigliamento e persone si confondono, i pensieri si aggrovigliano, mentre i giorni passano e le cose prendono forma, si delineano...Ed è nell'incertezza, nella confusione totale, nella constatazione della discordanza tra essere ed apparenza che finalmente si riesce a capire cosa ci occorre davvero...Se vale la pena acquistare o no...se il pezzo oltre ad essere bello è anche cucito bene, se è qualcosa che conserveremo a lungo nel nostro armadio o se lo daremo via al primo cambio di stagione...Esattamente come le persone...e io non compro mai in saldi, non cerco la ressa, la lite con la gente, non voglio capi elaborati ma sobri e nello stesso tempo funzionali, che danno garanzie, acquistati non solo per esibizionismo o tanto per spendere...E forse è per questo che il mio sabbatico procede e che sto da Dio. Poi stasera è successa una cosa bellissima :) Mi ha chiamata Valerio :) e sono cosi contenta che mi verrebbe voglia di urlare a squarciagola. Siamo stati 1 ora al tel, noi che avevamo deciso che non avevamo proprio più nulla da dirci...
Valerio, Luciana, la mail a Fabian, Rossella e Gianluigi, Giulia, Stefi...troppe emozioni in questi giorni, ho paura che non reggerò il colpo...
Non poteva iniziare in modo migliore questo 2008, speriamo continui così :)
Un bacio a tutti, in particolare alla mia Ammo e a Lele :)

giovedì 3 gennaio 2008

Ieri sera...

No comment! :P

mercoledì 2 gennaio 2008

Una pizza per il mio Non-anniversario

Oggi sarebbe stato il nostro primo anniversario se io ed Alessio non ci fossimo mollati. Ieri ci siamo sentiti e scherzando mi ha invitata a mangiare una pizza fuori stasera, per festeggiare lo stesso. Tanto inevitabilmente saremmo stati a casa a pensarci, tanto vale sdrammatizzare davanti a una margherita e a una bella birra ghiacciata :). Sono scaramantica, non metterò niente di azzurro come feci lo scorso anno, anche se sono abbastanza confusa...Forse non dovrei nemmeno andare, ma...Boh, ai posteri l'ardua sentenza :)
Intanto finisco di cazzeggiare in room, poi di studiare e poi...
Sono ben accette telefonate e sms dopo le h 20:00 :P
A domani con gli aggiornamenti