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lunedì 15 settembre 2008

Di nuovo a lavoro, di nuovo in pausa pranzo, sola con le mie riflessioni. C'è un silenzio angosciante, rotto solo dal rumore della fotocopiatrice e da qualche rara telefonata, fa caldissimo ed il mio ufficio è pieno di zanzare. Stamattina ho incontrato Valentina sulla metro, siamo andate a prendere un caffè insieme ed ho trovato una borsa che mi piace molto ad un prezzo veramente ridicolo. Il fatto che ci sta anche il mio Mac dentro dovrebbe rendere esaltante la cosa, ma in realtà non mi da più di tanto soddisfazione perchè oggi sono apatica...un pò delusa ed amareggiata. Ho moltissimo lavoro da sbrigare, ma ora non mi va, e comunque le scuole sono chiuse quindi dovrò attendere domattina...Ho voglia di partire, di togliermi questo nodo dalla gola e non so come fare..

Ho come l'impressione che le cose stiano un pò precipitando da qualche giorno e nonostante io mi sforzi per riportarle allo stato precedente, vedo che è quasi del tutto inutile...

Io con Alessio ho sbagliato...

Ho fatto degli errori madornali che lui ha evitato di farmi notare, ed io mi sono comportata allo stesso modo, fin quando anche il fatto che lui mi respirasse vicino fosse divenuto per me intollerabile. Ho preteso le sue attenzioni in modo costante, la sua comprensione e dedizione totale, gli ho detto a parole che era liberissimo di fare quel che voleva ma non era vero...Non era vero, perchè qualsiasi cosa facesse gliela facevo pesare, dalla cena con gli amici, alle chiamate non fatte, dagli sms non inviati alle dimenticanze di una banalissima ricorrenza. Certo, poteva dirmi "Cara Sandra, ti faccio notare che mi hai rotto i coglioni, quindi ciao".

Eppure non l'ha fatto. Ha continuato a viziarmi, a chiamare due volte al giorno, a passare a casa mia la notte dopo aver lavorato, anche se era stanco, anche se era stanco di me...

E sono arrivate cenette in posti carinissimi, uscite con i miei amici che non sopportava, regali perfetti, una miriade di regali, ovviamente ricambiati, non per il regalo in se, ma per il gusto di farli...perchè ci siamo amati moltissimo e stavamo bene insieme, ma non è bastato...

Ed ora mi ritrovo nella situazione opposta, ad aver scelto di adattarmi, di non scegliere, di non chiedere, di non recriminare nulla...

Non voglio più assillare, non voglio più impormi, desidero che stare con me diventi un piacere e non un obbligo, un ricatto morale. Mi sto impegnando a mantenere questa linea, anche se è dura, anche se fa male, anche se non sò dove mi condurrà, perchè è appunto la prima volta che mi trovo in una situazione simile...a dover costruire da capo qualcosa senza i miei soliti strumenti, senza le solite tecniche e sotterfugi. Ed ho anche abbastanza paura...ma so che è la cosa giusta da fare. Ho imparato che le persone non si possono possedere...possiamo solo fare in modo di farle star bene e quindi motivarle a stare con noi solo per il mero piacere di farlo...

Mi sentisse Saso, sicuramente si preoccuperebbe della mia salute mentale, ma giuro che lo penso...come penso che vorrei tornare a casa...e anche indietro di qualche giorno...per assaporare di nuovo momenti che solo ora ricordo come intimi e piacevolissimi...ora che non ce ne sono in vista...

Ora che ne avrei un maledetto bisogno...

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