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domenica 13 gennaio 2008

Primavalle

Primavalle per me è sempre stata casa mia, sin da quando avevo 14 anni, quindi se mi chiedono di che zona sono, istintivamente pronuncio il nome di questo quartiere popolare, anche se in realtà abito in una zona limitrofe. Metà della mia vita trascorsa in questa zona, metà dei miei ricordi con quelle che poi sarebbero diventate le persone che ora mi sono più care. Le mie avventure in questa terra un pò dimenticata da Dio iniziano in primo superiore, quando la mattina prima di entrare al Bachelet andavo a V.Pasquale II a comprare le sigarette. In quel bar tabacchi ci lavorava anche un figone di scuola mia, uno perennemente malato di figa, uno che nemmeno mi rivolgeva la parola e che ora dorme a casa mia :)
Quel figone è mio fratello Saso :D
Dunque la mattina si andava li, io e Fabiana a comprare un decino di Marlboro Lights, che all'epoca costava circa 2400 lire; si faceva colazione e poi di corsa a scuola. Primavalle per me iniziava e finiva in quel tabacchi, non mi ero mai spinta oltre, ne avrei mai immaginato che di li a qualche mese mi ci sarei quasi stabilita. La mia compagna di banco in I superiore, Mara, abitava li, proprio sulla piazza centrale, sopra al macellaio. Andavo spesso a casa sua, mai per studiare ovviamente ;). Appena tornate a casa infatti ci truccavamo e scappavamo a V. del Corso, sull'SH blu modificato del fratello. Mara abitava in uno di quei complessi popolari in cui nessuno vorrebbe mai vivere, seppelliti di muffa e scritte nazifasciste sulla tromba delle scale. Aveva una camera piccolissima e per entrarci dovevamo passare nella stanza dei suoi 2 fratelli più grandi, che spesso si ravanavano con non curanza e lasciavano le custodie dei filmini porno sul letto ;D. Uno dei due era anche molto carino, aveva una decina d'anni più di me, ma ricordo poco e niente di lui: che si chiamava Mauro, che era laziale e che appunto si ravanava con non curanza alcuna :D
Mara stava con uno di Piazza Capecelatro, tale Bebbo, che ci introdusse in quella schifosissima bischetta che puzzava perennemente di fumo, dove venni a conoscenza di due cose importantissime, che li ci passava tutto il suo tempo libero Flavio e che Primavalle era nera.
Flavio è stato il mio primo uomo e l'unico che mi ha fatto sudare per 2 anni. E' il fratello di quello che era l'essere più ripugnante di tutta scuola, che divenne non a caso il mio migliore amico. Abitavano vicino casa di Mara, nel plesso precedente, quello con la scritta " Mattei strage rossa" e io per svariati mesi divenni parte integrante della mobilia dell'appartamento, con la scusa sempre di studiare e di non far perdere l'anno scolastico a Paolone. Ero perennemente in quella casa, a contatto con gente che viveva a pane e politica, che la domenica andava allo stadio a vedere la Roma, a 16 anni, terribilmente svalvolata per uno di 25.
Primavalle in quel periodo è stata il mio mondo. Uscivo da scuola e andavo a studiare da Paolone, poi a lamentarmi da Mara perchè Flavio non mi cagava...Spesso mi fermavo anche a dormire da loro, ed era stranissimo per me assimilare le cose che vedevo in quel quartiere. Nessuno da me sgommava sotto la mia finestra alle 2 di notte, nessuno aveva mai sognato di scrivere "Mara ti amo" sui muri di un palazzo. Mi sentivo un pò strana li, non integrata, come inglobata a distanza in una reltà diversa. Poi la sentii mia :) terribilmente mia...quando conobbi Gianlu :) anzi quando mi presentò la prima volta ad uno, come sua sorella. Li mi sentii proprio a casa mia, con la mia gente. Ero al posto giusto, nel momento e con le persone giuste.
Ora ci torno meno spesso, ogni tanto mi siedo sul muretto e guardo verso la scritta... mi chiedo se Flavio abita ancora la, se Mara ci sta ancora..ripenso a tutte le giornate che ho trascorso la con loro..Sono cambiate troppe cose, ancora fa male rimettere piede li...anche se è un dolore piacevole :) Perchè mi fa ricordare...e ricordo le Rizla scambiate furtivamente, i motorini che sfrecciavano nel caos totale, io e le mie Adidas su quelle stradine di periferia dove le buche sono grandi come piscine...Ricordo le mie prime nozioni di politica, le commemorazioni dei Mattei e di Giaquinto, le teste rasate e gli sguardi dei camerata, le lecca lecca che prendevamo da Zeno, gli abbracci di mio fratello che non c'è più...tutto custodito in un piccolo, misero e anonimo quartiere di periferia Romano.

2 commenti:

kabalino ha detto...

questo post me l'ero perso...io, a credo politico, sono all'opposto...ma il racconto è semplicemente splendido.
Non ho ancora capito perchè commento solo io.

Anonimo ha detto...

Io penso che il credo politico sia una interpretazione particolare della vita, come un paio di occhi e ognuno ha i suoi, che magari somigliano o si differenziano da tanti altri, ma sono stupendi per la loro unicità. Non so perchè commenti solo tu, probabilmente ho pochissimi lettori o nessuno ha voglia di dire la sua. Un bacio :)