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domenica 21 ottobre 2007

-355 Guerra e Pace

Ero già appostata sul divano del salotto, telecomando in mano e portacenere sulle ginocchia, quando Voce di Falco, al secolo mia madre, m'ha raggiunta con passo felpato.
" Che te guardi Guerra e Pace o gufi la Juve??"
Panico...Che fare?
Delusa dalla visione in vhs di Anna Karenina e del Dottor Živago, con un improbabile Omar Sharif imberbe, avevo deciso di guardare la partita.
Sono una russista ed adoro la letteratura Russa dell'800-900 e mi incazzo come una iena quando la ripropongono in versione diabetica in tv ,con attori che potrebbero fare i tronisti dalla De Filippi e con dialoghi che tutto evocano tranne che le scene descritte in quelle pagine.
Eppure ho cambiato...Rai1...temevo sarebbe comparso Floris da un momento all'altro...invece no :)
Una quadriglia in sottofondo, un mosaico sul pavimento che ben conoscevo (fedelissimo a quello della Sala della Guerra dell'Ermitage, sotto ai piedi di Alessandro I), una divisa marrone d'ufficiale...Si, somigliava molto al capolavoro di Tolstoj. L'ho guardato con piacere, con estrema delizia. Cura maniacale nei dettagli, bellissima la scena del funerale e del matrimonio di Besukov recitate in slavo ecclesiastico, un po povere quelle riguardanti la guerra però (non dimenichiamo che si tratta della famosa battaglia contro Napoleone, che verrà poi sconfitto ). Meravigliose le riflessioni del protagonista, i suoi dialoghi pieni di ennuì, i paesaggi dipinti come solo Monet avrebbe potuto fare...Una sorpresa veramente piacevole, per ora. Chissà se faranno mai Delitto e Castigo o Memorie dal Sottosuolo...
Potrei morire per vederli riproposti, amo Dostoevskij in maniera viscerale:)
Ha un suo stile che, a mio parere, lo distingue nettamente dal resto degli scrittori russi, sia predecessori che contemporanei...La sua neve gialla, una San Pietroburgo sporca e periferica, fatta di sofferenza e brutture del progresso, ben lontana dalla Petropoli di altri cantori neoclassici, diversa da quella irreale di Gogol' (padre del Realismo Russo), la città dei proletari, di quelli dimenticati dal potere, di quanti hanno disimparato a sorridere, di coloro che lo fanno abbracciati dalle loro follie, di quelli che ancora sperano e cercano un riscatto...
Non amo molto Tolstoj, il suo condannare i personaggi che crea e che tanto fa amare al suo pubbico di lettori, ne le sue sdolcinate scene d'amore (esclusa quella di Kitty e Levin, che adoro fino all'inverosimile, quando lui le chiede di sposarla per la seconda volta e lei su un tavolo verde scrive Da coi gessi :DD ), ma Guerra e Pace è un'opera di importanza mastodontica e devo proprio ammettere che sono soddisfatta di averlo visto su un canale per cui da anni paghiamo inulmente il canone :D

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