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venerdì 14 dicembre 2007

Venedikt Erofeev: tra Mosca e Petuskì (Mosca sulla Vodka)

L'autore:
Venedikt Erofeev nasce nel 1939 oltre il Circolo Polare Artico, nella penisola di Kola, in un villaggio sperduto e in epoca Staliniana. Si hanno poche notizie in riguardo alla sua esistenza dissipata dall'alcool.Nel 1946 suo padre viene arrestato e sua madre lo abbandona in un orfanotrofio (gesto purtroppo assai diffuso in quel periodo). Si rivela ben presto uno studente straordinario e per tale motivo viene inviato all'Università di Mosca. In breve ne viene espulso per cattivo comportamento. Diventa un uomo al di fuori della società, un borderline, beve e frequenta emarginati sociali.Nel 1966 conosce e sposa Valentina Zimakòva che lo renderà padre di un figlio che porterà il suo stesso nome: Venedikt. In seguito si infatua di Julia Rùnova, che diventa una vera e propria ossessione. Si alterna tra due cittadine nei pressi di Mosca per dividersi tra le due donne. In questo spazio matura l'idea del romanzo, che termina nel '69.
E' un uomo sdoppiato dalle visioni dell'alcool e di se. Lavora come posatore di cavi ed ha avuto la capacità di dissipare un talento straordinario. Muore di cancro alla gola nel 1990, si dice di lui che fosse un uomo bellissimo.

Opera:
L'opera si presenta sotto forma di viaggio, con il protagonista che è l'autore stesso, il quale si pone una missione che fallisce. Il finale è drammatico: egli viene ucciso con violenza inaudita, colpito alla gola, stessa parte del corpo affetta dal cancro che determinerà la morte dello scrittore.

Trama:
1: Ricerca infruttuosa di alcoolici e colloqui con gli angeli, prima di salire sul treno.
2: Prima ubriacatura in treno e flash-back autobiografici che consentono la presentazione del protagonista.
3: Chiacchierata sul treno e sbronza coi compagni di viaggio.
4: Incontro col controllore Semjonič.
5: Il sogno, incubo e delirio, parodia della Rivoluzione.
6: Delirium tremens: annullamento psichico e allucinazioni cui seguono dialoghi con creature infernali ( satana e la sfinge).
7: Il protagonista arriva a destinazione con la consapevolezza di aver fallito la sua missione, fugge e viene ucciso con violenza inaudita.

Il Protagonista:
Porta il nome dell'autore: Venedikt. E' un'unità tra autore ed eroe per tenere il lettore in una condizione di ambiguità. E'un alcoolizzato in crisi d'astinenza, che cerca da bere nella stazione di Kursk. Nomina il Cremlino e compie un atto di irriverenza totale, poichè esso è considerato il cuore della Russia ed il protagonista dice di non averlo mai visto. La sua missione consiste nell'arrivare a Petuskì, dove lo attendono il figlio e una giovane donna. ( In realtà il figlio è dell'altra donna, sua moglie Valentina). Questo luogo è l'utopia, uno stato di benessere in quanto bevono tutti. Lo descrive utilizzando parole tratte dal Cantico dei Cantici.
Il linguaggio che usa è:
a: quello degli ubriachi (bassezze e turpiloqui)
b: quello biblico.
Venedikt è un uomo che cerca costantemente da bere. Sale sul treno e si guarda intorno; sente la voce meccanica che informa i passeggeri delle stazioni (Richiamo alle stazioni del "Viaggio da S. Pietroburgo a Mosca" di Radiščev). Beve e sotto l'effetto dell'alcool parla del suo ex lavoro come posatore di cavi.
Utilizza un tono sacro, elevato per descrivere bassezze compiute ed ubriacature. Non nomina in nessun caso la società ed il potere sovietico per non dare loro credito. Li descrive, ridicolizzandoli, in modo implicito. Per gli stessi motivi non cita i grandi della Rivoluzione, anche se utilizza delle frasi di Lenin nel suo sogno-parodia della Rivoluzione stessa.
L'opera è una satira potente, eppure esprime molta tenerezza quando il protagonista parla del suo bambino. La sua donna è descritta come Madonna e Puttana. I suoi compagni di viaggio sono ubriaconi al suo pari e i dialoghi che ne seguono sconfinano nel demenziale. La forza distruttiva della Russia è descritta in modo grottesco: le persone bevono per via della miseria e sono mostrate dall'autore in totale sincerità come antisemiti e razzisti.

Morale:
Un uomo che vive e scrive al di fuori degli schemi sociali precostituiti ha un solo destino: quello di morire.

Il Diavolo e L'acquavite: quel viaggio Moskvà-Petuskì
(M. Colucci)

Ciò che emerge dall'opera è una particolare forma di comicità rappresentata dalla società in cui il protagonista vive e di cui si fa beffe.
E' una satira politica fatta a soese del regime e della sua ideologia.
Il protagonista non è credibile in quanto ubriaco, eppure dice cose vere e credibili proprio quando è sotto l'effetto dell'alcool.
Ricorrenza del numero 4 e dei suoi multipli:
4: le settimane in cui ha lavorato come posatore di cavi.
40: beve per 40 giorni di seguito e resta astemio per 4.
400: i grammi di vodka che vuole bere dopo il licenziamento.
4: i suoi ex compagni di stanza.
4: i suoi assassini.
Ricorrenza del numero 13:
13: i sorsi di vodka che beve in treno
13: il viaggio si compie nella 13° settimana, poichè 12 settimane prima aveva conosciuto la giovane ragazza di Petuskì
13: numero delle pipe che fuma prima di inviare il suo secondo saggio alla Revue de Paris.
Venedikt è un alcoolista malato nell'animo, un incompreso, una sorta di "Uomo del Sottosuolo" dostoevskijano per via di:

  • odio verso il materialismo.
  • crudezza con cui si dedica alla descrizione dei particolari.
  • rapporto negativo con la società in cui è costretto a vivere.
  • solitudine.

Mette in discussione il potere che si è instaurato in Russia dal 1917, parlando del Cremlino. Asserisce di non averlo mai visto e viene ucciso nei paraggi dopo averlo osservato. Inveisce contro il regime Sovietico che ha reso la Russia un inferno. Da buon alcoolista il suo argomento preferito è la vodka.Attraverso tale bevanda rivisita la storia della moderna cultura Europea, ritrovandola nelle vite di Goethe, Gogol' e Musòrgskij. La vodka è il segno del suo personaggio, il mezzo che gli permette l'alienazione totale dal mondo. Il viaggio rappresenta l'essenza della vita, pone l'uomo davanti a delle prove, può salvarlo o portarlo alla perdizione. Per Venja (diminutivo di Venedikt) esso è il frutto di una lotta tra il cuore (che gli consiglia di bere e partire) e la ragione (che gli consiglia di non bere e di restare a casa) scaturita in seguito al licenziamento e quindi cela un tentativo di trovare altrove la salvezza.

A Petuskì, identificata col paradiso, lo aspettano:

  • un bambino, suo figlio, per cui prova affetto ("Quando tu non ci sei io sono completamente solo") e a cui porta dei regali.
  • una donna, conosciuta 12 settimane prima, che appare in chiave erotica e descritta contemporaneamente come madonna e come puttana.

Petuskì è la patria dell'amore paterno, per il bambino, ed erotico per la donna. Durante il tragitto conosce dei personaggi suoi simili: ubriaconi mentecatti. Colloquia con essi e si ubriacano insieme. Quando anche il controllore scende dal treno si ritrova completamente solo. Sotto gli effetti dell'alcool vive una sua Rivoluzione, che non si priva di villaggi, di delegati ne di tesi ideologiche (Parodia delle Tesi di Lenin), addirittura dichiara guerra alla Norvegia, rifacendo e distruggendo il mito ideologico della Rivoluzione d'Ottobre. Improvvisamente si accorge che Petuskì è troppo lontana e sospetta di andare nella direzione contraria. Il buio, nascosto dietro al suo finestrino, conferma la sua ipotesi (Buio= presagio di catastrofe). Si ritrova al punto di partenza (Il potere è più forte di ogni sogno di evasione). Non arriva a destinazione perchè quel luogo è utopia e viene punito per aver intrapreso il viaggio. Quattro individui lo seguono ed egli prova la disperazione della solitudine (espressa attraverso il linguaggio Biblico: "Signore, perchè mi hai abbandonato?").

Erofeev attinge alla simbologia biblica e alla letteratura del dissenso:

  • "La Gelata": Sinjavskij
  • "Il Maestro e Margherita" : Bulgakov

Lo scopo è combattere il totalitarismo con fenomeni di cui per principio esso è costretto a negarne l'esistenza.Bulgakov si serve del diavolo Woland per smascherare i vizi e le corruzioni dei Moscoviti; Erofeev ridicolizza la società ed il sistena con qualcosa a parimerito astratta: l'estasi visionaria concessa dall'alcool.

Il diavolo e la vodka sono due prodotti popolari russi, il primo è frutto della superstizione, l'altro è un vero prodotto economico. Il potere si libera dei personaggi scomodi e delle loro azioni utilizzando la forza:

  • Bulgakov: Il Maestro viene ricoverato in un manicomio
  • Erofeev : Venedikt viene assassinato.

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